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Don Renato Iori, colui che fece rinascere l'architettura bizantina

Don Renato Iori, colui che fece rinascere l'architettura bizantina
Don Renato Iori, colui che fece rinascere l'architettura bizantina
Patrizia Anziani

Pubblicato il 03 September 2015 alle 20:08

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Ieri notte ci ha lasciato don Renato Iori, parroco di Su Canale di Monti. Emiliano di nascita, era figlio della montina Maria, staffetta partigiana in Emilia, come raccontava lui stesso, commosso, in occasione dei festeggiamenti del sessantesimo anniversario della liberazione tenutosi ad Olbia dieci anni fa: "decisedi diventare una partigiana dopo aver assistito a tante fucilazioni, imprigionamenti e dopo che il suo stesso suocero venne costretto a bere litri di olio di ricino".

Completati gli studi classici a Napoli, portò a termine gli studi in Teologia biblica alla Pontificia Università Gregoriana e al Pontificio Istituto biblico di Roma, conseguendo un Dottorato di ricerca sul tema " La solidarietà nelle prime comunità cristiane”. Insegnò per diciotto anni Teologia Fondamentale e Biblica alla Facoltà di Teologia di Cagliari e fu docente di sacra Scrittura all' Istituto Superiore di Scienze Religiose di Sassari e Nuoro. Insieme al progettistaIng.Sergio Mutzu aveva seguito passo passo la messa in opera della bellissima chiesa a croce greca con tiburio e cupola ottagonale intitolataa Santa Maria della Pace. Ispirata alle antiche chiese della Sardegna bizantina, la nuova, bellissima chiesa parrocchiale fu fortemente desiderata dai numerosi abitanti della frazione di Su Canale e venne finalmente consacrata il primo maggio 2008 con la messa di dedicazione presieduta dal vescovo della Diocesi di Ozieri, Sergio Pintor.

Chiesa parrocchiale di Su Canale di Monti in costruzione La chiesa parrocchiale di Su Canale di Monti in costruzione. Fortemente voluta da don Renato Iori, è stata progettata tenendo conto dei modelli delle chiese bizantine a croce greca. Foto tratta dal sito chiesecampestri.it

Abile conferenziere, appassionato di arte e di archeologia, apprezzato storico, don Renato Iori si è sempre battuto per il rispetto dell'ambiente, ma anche per la sua piccola comunità. Nel 2010, in seguito all'ennesima vittima, la sesta della piccola frazione di Su Canale, Totore Desole, la sessantesima croce della Olbia Sassari, durante la straziante funzione funebre si scagliòcontro le promesse politiche non mantenute: "La morte va accettata, ma quando le modalità sono così tragiche è più difficile. Ricordiamoci che non mantenere certe promesse è un peccato mortale e in questo caso di promesse ce ne sono state tante".Una dura omelia contro gli amministratori del tempo affinché quella strada, ora un immenso cantiere che lui scorgeva a tratti dal treno quando si recava in facoltà a Sassari, non ha potuto vedere ultimata. Don Renato ha lasciato una ricca collezione di volumi, già catalogata da "Sistema Biblioteche Sardegna", con importanti saggi e monografie.

Noi di Olbiachefu lo vogliamo ricordare non solo come pastore di anime, ma anche mentre passeggia nelle campagne di Monti, di cui era profondo conoscitore, per segnalare siti archeologici e discutere insieme agli archeologi dei resti antichi di quel ricco territorio. Da vero uomo di cultura, sensibile ed attento, sapeva ascoltare in silenzio e stimolare l’interlocutore con appropriate domande, mai banali. La sua era sempre autentica ed umile ricerca del nuovo sapere, mai ostentazione del suo sapere, pure enorme. Lo ricordiamo con questa foto scattata nel novembre 2011 nelle campagne della sua Monti.

© Patrizia Anziani