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Cronaca

Volumetrie da spostare? Il Comitato Salvaguardia scrive all'assessore Careddu

Volumetrie da spostare? Il Comitato Salvaguardia scrive all'assessore Careddu
Volumetrie da spostare? Il Comitato Salvaguardia scrive all'assessore Careddu
Olbia.it

Pubblicato il 29 December 2015 alle 13:43

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Olbia, 29 Dicembre 2015 - Il Comitato di Salvaguardia, guidato dal portavoce Felice Catasta, non molla la presa nemmeno in questo fine anno e, anzi, rilancia il tema del Rischio Idrogeologico scrivendo un'accorata lettera all'assessore comunale all'Urbanistica, Carlo Careddu. La lettera fa riferimento ad un incontro tenutosi qualche settimana fa in Zona Ospedale, durante il quale si è parlato del nuovo Piano Urbanistico Comunale (Puc). In quell'occasione si è parlato anche del rischio idrogeologico, del Piano Mancino e di una possibile riallocazione delle volumetrie disponibile dalle zone a rischio alle aree più sicure. Proprio su questo spostamento di volumetrie interviene il Comitato, sollecitando l'assessore Careddu. "L’enunciazione in base alla quale propone di spostare le volumetrie “congelate” in zone più “tranquille”,pensando di delocalizzare le case ( e sono moltissime!), realizzate nelle zone sottoposte a vincolo diinedificabilità, ci fa pensare che neppure Lei sia convinto che con la soluzione prescelta (allargamento deicanali e vasche di laminazione), il problema verrà risolto - scrive Felice Catasta a nome del Comitato di Salvaguardia -.Non crediamo, a questo Comitato non risulta, che una simile proposta sia mai stata fatta in ConsiglioComunale, mentre è sicuro che non si è mai voluto a sufficienza discutere, in quella sede, delle ricadute delPiano Mancini sulla Città. Né si è parlato di costi reali per la collettività, né di nuovi assetti, né di costisociali o del come riqualificare l’esistente, ancor meno del Piano del rischio, per quanto esiste a valle deglisbarramenti".

Il Comitato di Salvaguardia non risparmia critiche all'assessore all'Urbanistica, ma soprattutto all'idea di spostare le volumetrie. "Regalare volumetrie a nuovi lottizzanti, col pretesto di farle utilizzare agli “alluvionati o alluvionandi” chedovranno comunque accollarsi tutti gli altri oneri, ci sembra davvero troppo - scriveil Comitato -.Ci consenta, Assessore Careddu, ma non sarebbe meglio far entrare ad Olbia solo l’acqua contenibile negliesistenti canali, come da sempre chiede il “Comitato per la salvaguardia idraulica di Olbia” che, consideratol’andamento delle cose, sarebbe meglio denominare“Comitato Salvaguardia Olbia”), lasciando adognuno la volumetria di cui dispone, senza ulteriori pasticci , nella certezza di scongiurare nuove alluvionisemplicemente attraverso una più sicura ed economica soluzione, quella arcinota dei Canali scolmatoriesterni, al riparo dai mutamenti climatici e dalle conseguenze previste per via dell’ innalzamento del mare,cose entrambe già in essere?". Perciò, il Comitato chiede a gran voce un'assemblea pubblica proprio sul tema delle volumetrie da spostare, in modo che tutta la città ne possa essere informata.

C'è da sottolineare, comunque, che proprio la concessione bulimicadelle volumetrie nei 30/40 anni precedenti ha costretto Olbia a una crescita molto disordinata e in taluni casi persino irrazionale. Il problema non è stato solo l'abusivismo, ma anche com'è stato concepito lo stesso piano di fabbricazione nei decenni addietro. PdF che ha consentito la costruzione regolare in zone dove l'acqua naturalmente esondava: vedasi, a tal proposito, Zona Baratta che è costruita quasi nella sua totalità sopra una vecchia palude. Per contro, aree sicure lontano dalle aree di esondazione sono rimaste a secco di volumetrie o, peggio, sono state usate per altri fini: vedasi la Zona Industriale. Questa è Storia, un Storia che ci ha presentato un conto molto salato.