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Cronaca

Olbia, Vertenza 5 Stelle: il grido di dolore dei dipendenti

Olbia, Vertenza 5 Stelle: il grido di dolore dei dipendenti
Olbia, Vertenza 5 Stelle: il grido di dolore dei dipendenti
Angela Galiberti

Pubblicato il 18 December 2014 alle 17:16

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Olbia, 18 Dicembre 2014 - Uno schermo nero come la notte e, in basso a destra, un logo. 5 Stelle Sardegna, da oggi, è in sciopero: l'ultimatum lanciato dai dipendenti all'editore, Gianni Iervolino, è caduto nel vuoto. Per ora, nessuna mensilità è stata accreditata nel conto dei 13 dipendenti della storica emittente olbiese. Intanto, si fanno i conti con i cocci di una delle realtà giornalistiche più importanti del Nord Sardegna - se non la più importante. Ieri mattina, davanti alla sede centrale della testata giornalistica, una nutrita delegazione dei dipendenti di 5 Stelle Sardegna ha incontrato i colleghi per illustrare nel dettaglio i problemi dell'emittente olbiese. I numeri sono i seguenti: 7 dipendenti licenziati (quelli delle redazioni esterne), 7 mesi senza stipendio, 5 mesi senza cassintegrazione Inps per mancanza di fondi. A rendere tutto ancora più difficile, il forte senso di abbandono che giornisti, tecnici e amministrativi sentono sulle loro spalle: abbandono da parte dei sindacati (eccetto la Cisl gallurese), abbandono da parte delle associazioni che dovrebbero tutelare i giornalisti (l'Assostampa), abbandono da parte proprio dell'editore che - raccontanto i giornalisti - in azienda non si fa mai vedere. "E' una tv che avrebbe un futuro - ha detto con un filo di amarezza Nardo Marino, giornalista professionista e caporedattore della testata -, se fosse gestita in maniera editorialmente onesta. Io sono convinto che ci sia un futuro. Però, oggi, l'unico pensiero che abbiamo sono i soldi che ci deve l'editore". E lavorare così, con un peso sul cuore, non è facile. A descrivere più concretamente ciò che vivono i dipendenti è Stefania Costa, giornalista professionista e volto storico del telegiornale insieme a Costanza Bonacossa e Daniela Astara. "Siamo in quattro in redazione - ha raccontato Stefania Costa - e abbiamo un solo computer. C'è anche una sola telecamera. Dobbiamo comprare noi le attrezzature? I soldi che arrivano dalla pubblicità che ci sono vengono usati per coprire il rosso, non si pensa mai ai dipendenti". L'unico sindacato che sta sostenendo i dipendenti dell'emittente è la Cisl Gallura, guidata da Mirko Isili, ieri presente davanti alla sede dell'azienda. A parlare, però, è stato Alberto Farina. "La cassaintegrazione è finita e loro sono rientrati a lavoro - ha detto Alberto Farina, segretario aggiunto Cisl Gallura -. Questo è vero attaccamento al lavoro. La politica locale però deve fare pressione sulle istituzioni regionali. NOi, come sindacato, faremo una richiesta al Prefetto. Siamo disposti a fare azioni eclatanti".