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Pubblicato il 20 June 2017 alle 16:12
Olbia, 25 giugno 2017 - Doveva essere un piccolo fiore all'occhiello dell'offerta culturale della città e di sicuro è una delle poche testimonianze storiche di quello che (non) rimane del campo di aviazione di Sos Salineddas, invece è diventato un ricettacolo di degrado, sporcizia e droga.
La Casetta rossa, cioè l'ex torre di controllo del primo aeroporto di Olbia che sorgeva dove oggi vi è il Parco urbano (dedicato, non per caso, all'eroico aviatore Fausto Noce), sta cadendo a pezzi e richiama a sé un 'traffico' che non ha certo il fascino degli albori dell'aviazione. I pochi interventi fatti per metterla "in sicurezza" e per impedire l'accesso non sono serviti. A segnalarlo sono i residenti della zona che percorrono via Forteleoni per passeggiare, portare fuori il cane o per raggiungere il parco. Qualche giorno fa, una residente ha trovato proprio in corrispondenza della vecchia torre di controllo una scatola piena di siringhe usate: il segno, secondo la cittadina, del passaggio di qualche tossicodipendente.
Le siringhe di dubbia provenienza non sono le uniche presenze spiacevoli della ex torre di controllo: molti incivili - raccontano i residenti - utilizzano i resti della Casa dell'aviazione per "stoccare" i rifiuti indifferenziati. In più, dopo una certa ora, la zona della casetta si anima e viene frequentata da personaggi poco raccomandabili.
Questo pezzo di storia della città è diventato, dunque, ricettacolo di degrado sociale e materiale. Un vero peccato se si pensa a quanti progetti sono stati illustrati, almeno a voce, negli anni passati senza mai diventare qualcosa di concreto. E intanto la storia della città cade a pezzi, circondata da rifiuti e siringhe.
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