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Olbia. Tariffe e acqua non potabile: il M5S chiede lo "sconto" in bolletta

Olbia. Tariffe e acqua non potabile: il M5S chiede lo
Olbia. Tariffe e acqua non potabile: il M5S chiede lo
Angela Galiberti

Pubblicato il 11 April 2017 alle 13:41

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Olbia, 11 Aprile 2017 - Nuova mozione del Movimento 5 Stelle Olbia riguardante Abbanoa, le tariffe e l'acqua non potabile. Un argomento che i grillini olbiesi hanno affrontato già diverse volte senza trovare adeguati interlocutori. "Abbiamo provato ad interloquire sia con l'amministrazione precedente che con questa. Le risposte sono sempre state le stesse e cioè che il problema non compete l'amministrazione comunale - dice Maria Teresa Piccinnu, consigliere comunale del Movimento 5 Stelle Olbia -. A Gennaio abbiamo fatto una interpellanza. Il Presidente del consiglio comunale Mura ci ha risposto mura all'acqua di rose. Il sindaco non è intervenuto nemmeno". Il problema dell'acqua, però, rimane una costante e i pentastellati olbiesi hanno deciso di non mollare l'osso e di riprovarci con una mozione. "Il nostro obiettivo è quello di sviluppare una discussione - chiosa la consigliera Piccinnu -.Vogliamo che ci sia una discussione nel merito. Questo è bene primario". Per questa mozione, il Movimento 5 Stelle si è soffermato sulle tariffe si Abbanoa e sui periodi di non potabilità dell'acqua. Ultimamente ci sono state 7 ordinanze di non potabilità. "Chiediamo che il Comune si renda parte attiva nel sollecitare Abbanoa nei suoi doveri. Olbia è socia di Abbanoa. Il Comune ha diritto di verificare. Ci sono state 7 ordinanze di non potabilità. Chiediamo che vengano modificate tariffe nel periodo non potabile. Vorremmo che il sindaco si esprima su questo. Vogliamo anche il rimborso di quanto pagato di più sotto forma di deconto nelle bollette future", sottolineano i due consiglieri comunali di minoranza. Il M5S ha portato come esempio la bolletta di una signora che vive da sola e che deve pagare ad Abbanoa 27mila euro: una cifra esorbitante che conteggia un conguaglio decennale, così ha riferito la consigliera Piccinnu. "L' acqua è un bene primario. Chi lo gestisce non deve fare profitto su questo. Le ordinanze di non potabilità arrivano sempre dopo rispetto all'origine temporale del problema. I cittadini si lamentano della qualità dell'acqua e dopo 7/10 giorni arriva l'ordinanza - ha concluso il consigliere Roberto Ferinaio -. Serve più trasparenza".