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Cronaca

Olbia, successo per l'operazione "Decoro Urbano": l'ordinanza è stata ampliata

Olbia, successo per l'operazione
Olbia, successo per l'operazione
Angela Galiberti

Pubblicato il 01 November 2014 alle 10:09

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Olbia, 01 Novembre 2014 – Non è vero che ad Olbia tutto funziona male, come non è vero che la collaborazione tra cittadini e autorità non esiste. L'esempio più lampante di questa “unità di intenti” è l'operazione anti-degrado lanciata un anno fa dal Comando della Polizia Locale con un nucleo specializzato di tre agenti che hanno battuto palmo a palmo il centro storico e le aree ad esso limitrofe per censire le situazioni più degradate e convincere i proprietari degli immobili a porre rimedio. Un vero lavoro certosino che ha portato a dei risultati davvero sorprendenti e che dimostra, senza ombra di dubbio, che le attività di informazione possono funzionare meglio di quelle repressive.

Il risultato di questa prima tranche di lavoro è stata presentata ieri mattina in sala giunta. “Ad un anno dall'inizio di questa attività, gli agenti che si sono occupati di questa operazione mi hanno fatto un regalo – ha detto Gianni Giovannelli, Sindaco di Olbia –. Mi hanno regalato un photo-book con tutte le immagini delle situazioni risolte col prima e il dopo. Questa operazione contro il degrado ha segnato davvero un cambio di passo per la cura della Città e abbiamo deciso di integrare l'ordinanza originaria con altre norme che prima non erano previste per garantire agli agenti nuovi ambiti di intervento”.

L'obiettivo, del resto, è tentare di sanare delle situazioni che per troppo tempo sono rimaste in stand-by.

Questa è stata una grande intuizione del Sindaco – ha detto Ivana Russu, assessore alla Sicurezza –. C'erano delle situazioni di forte degrado. Da qui è partito un grande lavoro da parte della Polizia Locale. Ringrazio anche i cittadini che hanno collaborato”.

L'aspetto forse più importante è proprio la collaborazione degli olbiesi. La sanzione pecuniaria prevista per l'inottemperanza è di soli 50 euro. Il Comune, infatti, non ha mai voluto fare cassa su questo, bensì ha preferito fare opera di convincimento affinché i cittadini si rendessero operativi e responsabili di fronte a determinate situazioni. E così è successo che la Polizia Locale, in un anno di lavoro, ha staccato solo una multa: un vero e proprio successo per il Nucleo Decoro Urbano e per gli olbiesi che hanno capito subito l'importanza della collaborazione con il Comune.

Nella prima ordinanza abbiamo pensato per lo più al degrado – ha detto Gianni Serra, comandante della Polizia Locale di Olbia –. Siamo intervenuti in situazioni difficili, dove il degrado urbano era anche un problema per la sicurezza. Molte case abbandonate erano rifugi per vagabondi, ma anche luoghi in cui nascondere oggetti rubati. La sanzione di 50 euro fa capire che non vogliamo fare cassa. Solo con l'inottemperanza scatta il reato e si va sul penale. Con l'aggiornamento dell'ordinanza, possiamo intervenire su tanti altri ambiti. Ad esempio, i proprietari degli immobili saranno tenuti a rimuovere le scritte spry dai muri. Durante quest'anno ci siamo concentrati sul centro storico, adesso inizieremo a occuparci di tutto il territorio urbano”.

La collaborazione dei cittadini è stata talmente positiva che anche chi non ha grandi possibilità economiche si è rimboccato le maniche ha messo a posto la criticità segnalata dagli agenti. Ci sono poi situazioni molto particolari, come vecchissime case abbandonate di cui non si riesce a trovare un erede. In questi casi, gli agenti del Nucleo Decoro Urbano fanno un lavoro certosino di ricostruzione “storica” e si rivolgono alle fonti più importanti della città: gli anziani olbiesi che, con i loro ricordi di gioventù, possono ricostruire l'intero passato genealogico della città.

Problemi simili si sono riscontrati persino con la vecchia sede della Guardia di Finanza in Corso Umberto. Di primo acchitto, si direbbe che lo stabile sia responsabilità delle Fiamme Gialle, ma così non è. Grazie all'interlocuzione con l'istituzione militare, il Comune è riuscito a capire chi contattare per la sua messa in sicurezza: l'Agenzia del Demanio. A intervenire in quella struttura storica sarà la Regione.