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Cronaca

Olbia, solidarietà alluvione: il punto

Olbia, solidarietà alluvione: il punto
Olbia, solidarietà alluvione: il punto
Angela Galiberti

Pubblicato il 15 March 2014 alle 16:08

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Olbia, 15 Marzo 2014 - Sono passati quasi 4 mesi dall'alluvione del 18 Novembre e la domanda più ripetuta dagli alluvionati è "Dove sono finiti i soldi?". Perché la speranza di ogni famiglia colpita dall'onda di piena è quella di ottenere un risarcimento o per lo meno un aiuto. Fino ad oggi, lo Stato non ha dato un solo centesimo agli alluvionati. Si parla di prestiti d'onore, prestiti a tasso zero, ricostruzione, ma non si parla di risarcimenti veri e propri. Gli unici soldi arrivati nelle tasche degli alluvionati sono quelli versati dal Comune di Olbia: autonoma sistemazione, una tantum di 800 euro per i cittadini inseriti nella graduatoria, una tantum per i domiciliati (provvedimento di qualche giorno fa). Questi soldi sono stati prelevati dal conto corrente comunale aperto pochi giorni dopo l'alluvione. Ma che fine hanno fatto i 70 conti correnti aperti in favore degli alluvionati? Dove sono i soldi? Perché non sono ancora arrivati nelle casse del Comune? Abbiamo rivolto queste domande al sindaco di Olbia, Gianni Giovannelli, il quale è stato più volte chiamato in causa dai cittadini proprio per questi fondi, soprattutto dopo il servizio di Striscia La Notizia, nel quale si paventa la messa a bilancio delle somme transitate nel conto corrente alluvionati comunale. "Quel servizio racconta cose inesatte - ha detto Gianni Giovannelli - perché hanno mostrato una risposta datata rispetto all'attuale situazione. Noi quei soldi li abbiamo dati agli alluvionati. Ci sono le delibere di giunta, c'è la rendicontazione sul sito istituzionale. I soldi sul conto continuano ad arrivare, ma questo documento (l'elenco dei bonifici, ndR) non lo posso pubblicare sul sito. Per quanto riguarda gli altri conti correnti, io non ho il potere di mandare un decreto ingiuntivo all'associazione Taldeitali. Posso solo chiedere un incontro". Il problema dei 70 conti correnti è piuttosto spinoso. 34 di questi conti correnti riguardano la Caritas, la quale ha già deciso che provvederà a spenderli seguendo un suo progetto. La Croce Rossa, che ha in saccoccia 5milioni di euro, deve ripartire il suo fondo su tutta l'area colpita da Cleopatra. "Ci sono decine di conti correnti destinati all'emergenza alluvione Sardegna - ha raccontato Giovannelli - e su questi io, come Sindaco di Olbia, non posso fare nulla se non aspettare la ripartizione. Per quelli dedicati al nostro territorio, ho mandato una lettera di incontro lo scorso 26 Febbraio e abbiamo già ricevuto delle risposte. Ma è un lavoro lungo, laborioso. E' un work in progress, anche perché tante raccolte sono ancora aperte". C'è poi il "chi fa da sè, fa per tre", perché tantissime associazioni hanno preferito agire in prima persona. Della Caritas si è già detto, così come la Croce Rossa. Ma anche associazioni più piccole, più territoriali, come il Labint e Libere Energie hanno preferito seguire un filone proprio. Lo stesso dicasi per l'ultima donazione in elettrodomestici, fatta dal Coro di Cinisello Balsamo in collaborazione col Coro Sos Astores di Golfo Aranci. Insomma, il caos regna sovrano e - in generale - vi è un fuggi-fuggi dalla burocrazia. Il problema è che, in questo modo, cresce l'incertezza. Il Comune di Olbia non sa su quanti soldi può fare affidamento per i risarcimenti, mentre gli alluvionati non capiscono che fine hanno fatto i soldi a loro dedicati. Non a caso il Codacons ha fatto un esposto in Procura per capire che fine hanno fatto tutti i soldi versati dai cittadini. Magari a prendersela col Comune avrà sbagliato, ma riguardo tante altre iniziative è sacrosanto pretendere chiarezza. In questo senso, avrebbe fatto comodo una sorta di "centrale unica di coordinamento", ma non tutti gradiscono perdere autonomia decisionale, soprattutto per far spazio alla burocrazia. E della burocrazia, si sa, non si fida proprio nessuno.