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Cronaca

Olbia: riciclavano denaro nei locali olbiesi e investivano in droga

Olbia: riciclavano denaro nei locali olbiesi e investivano in droga
Olbia: riciclavano denaro nei locali olbiesi e investivano in droga
Angela Galiberti

Pubblicato il 14 February 2017 alle 11:33

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Olbia, 14 Febbraio 2017 - È grazie alla segnalazione di un esercente olbiese che è partita l'operazione Corrasi, coordinata dalla Procura di Tempio e portata avanti dall'Arma dei Carabinieri di Olbia.L'Operazione ha portato alla scoperta di un ingegnoso modo per riciclare il denaro frutto di rapine a portavalori eil conseguente investimento nella coltivazione di droga e rivendita di semi di cannabis.

"In Sardegna vi sono numerosi episodi di rapine a portavalori che poi sfociano in episodi più gravi. Il fatto che l'Arma sia riuscita di far luce sul riciclaggio di denaro sporco proveniente da queste rapine è di sicuro rilievo - ha commentato il Procuratore Fiordalisi -. Il gruppo attenzionato portava il denaro in alcuni locali di Olbia. Le banconote macchiate di blu venivano inserite nelle slot machine e venivano ritirate banconote pulite. Il denaro ripulito veniva investito nella coltivazione di droga. Semi venivano acquistati dalla Spagna, i pacchi venivano fatti arrivare a Olbia e la coltivazione avveniva nel nuorese".

Il presunto riciclaggio, secondo quanto ricostruito dall'Arma, funzionava in modo semplice e ingegnoso: una volta inserita la banconota nella slot machine, la quale non riconosce se la banconota è macchiata e quindi frutto di attività illecite, veniva effettuata una piccola giocata. Le slot machine rilasciano uno scontrino relativo al credito residuo non giocato che una volta presentato all'esercente dà diritto alla restituzione del denaro inserito e non giocato nella slot machine. E' grazie all'inserimento di una banconota da 500 euro, a fronte di una giocata di 4, che è partita la segnalazione all'Arma. Una volta recuperato il denaro "lavato" in questo modo, partiva l'investimento.

Secondo la ricostruzione dei Carabinieri, sono stati acquistati 13mila semi da Barcellona: 3000 di questi sono stati sequestrati. I semi venivano in parte coltivati, in parte rivenduti. La qualità scelta era la Northen light, la quale in poche settimane diventa produttiva. A fronte di un investimento di 12.000 euro, l'Arma ha stimato un potenziale ricavo di un milione di euro. La coltivazione di cannabis avveniva nelle campagne di Oliena.

Per l'operazione Corrasi sono state arrestate 5 persone: 3 in carcere e 2 ai domiciliari. In carcere sono finiti i fratelli Jonata e Paolo Boi (43 e 33 anni, residenti a Olbia), poiché ritenuti responsabili del riciclaggio delle banconote contrassegnate, della coltivazione e della vendita dello stupefacente; in carcere anche Luigi Serra (33 anni, di Oliena) accusato di coltivazione di stupefacente e minaccia. Ai domiciliari Antonio Selis (33 anni, residente a Olbia) e Giuseppe Sitzia (41 enne residente a Olbia, ma originario di Orgosolo): sono indagati per riciclaggio di banconote segnate.

Sarà comunque il processo astabilire cosa è effettivamente successo.