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Cronaca

Olbia. Procedure fallimentari solo a Cagliari: avvocati in rivolta

Olbia. Procedure fallimentari solo a Cagliari: avvocati in rivolta
Olbia. Procedure fallimentari solo a Cagliari: avvocati in rivolta
Angela Galiberti

Pubblicato il 10 October 2017 alle 17:28

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Olbia, 10 ottobre 2018 - Procedure fallimentari solo al Tribunale di Cagliari? Un incubo che potrebbe diventare presto realtà se qualche onorevole, in sede legislativa, non bloccherà il progetto. A lanciare l'allarme è l'Unione delle Curie con un documento ufficiale nel quale si denuncia ciò che potrebbe accadere se il disegno di legge in discussione in questi giorni non verrà modificato.

Uno degli aspetti più gravi è che "nel caso della Sardegna tutti gli Affari fallimentari e le procedure che coinvolgono le grandi e medio/ piccole imprese verranno trattate solo a Cagliari - così ingolfando anche il Tribunale di Cagliari – creando disagi all’utenza ed ai professionisti", spiega l'avvocata Paola Gosamo, presidente dell'Ordine degli Avvocati del Foro di Tempio e vice presidente dell'Unione delle Curie.

La sete di centralizzazione e tagli verticali sta portando letteralmente al collasso la giustizia isolana: un fatto gravissimo se si pensa ai numerosi disagi che i galluresi (e non solo) devono sopportare in seguito alla chiusura delle sezioni distaccate del Tribunale di Tempio. "I tribunali circondariali Tempio i compreso) non avranno più competenze in materia - continua Paola Gosamo -. Invitiamo i senatori sardi a sostenere la nostra posizione a tutela di tutto il territorio, ricordando al Ministro che i problemi della Giustizia si risolvono aumentando il personale e non tagliando uffici e competenze". Insomma, si profila all'orizzonte l'ennesimo scippo ai danni della Gallura e dei suoi cittadini. Pubblichiamo il documento dell'Unione delle Curie nella sua interezza.

UNIONE REGIONALE DELLE CURIE DELLA SARDEGNA

L’Ufficio di Presidenza dell’ Unione Regionale delle Curie della Sardegna, sentiti i Presidenti dei Consiglidell’Ordine degli Avvocati delle Sardegna e viste le delibere assunte dai singoli Consigli sulle vicende delDDL 2681 sulla riforma delle procedure fallimentari, presentato al Senato dal Ministro della GiustiziaOrlando di concerto con il Ministro per lo sviluppo economico, già approvato presso la Camera deiDeputati il 1° febbraio 2017;

- Preso atto del comunicato del Coordinatore dell’Organismo Congressuale Forense ed avente adoggetto le intervenute proposte di modifica di alcuni punti del disegno di legge, cristallizzate inrichieste di emendamenti,presentate da parlamentari di diversi gruppi politici;

- Appreso, a seguito delle interlocuzioni istituzionali ed ufficiose, che vi sarebbe la volontà delGoverno di sollecitare il ritiro di tutti gli emendamenti al testo;

- Considerata l’ importanza di alcuni degli emendamenti proposti, primo fra tutti quello inerente lamodifica dei criteri di determinazione degli Uffici Giudiziari competenti a provvedere sulle istanze di liquidazione giudiziale (nuova denominazione delle procedure fallimentari) nonché sulleprocedure più importanti relative a società e imprese rilevanti o gruppi di imprese, che porterebbea fissare la competenza nei Tribunali delle Imprese, mentre la trattazione delle altre procedure(meno rilevanti) verrebbero ripartite tra un numero ridotto di Tribunali, dotati di una piantaorganica adeguata e scelti sulla base di parametri oggettivi ( numero dei magistrati addetti,numero delle imprese operanti nel circondario, flussi di procedure registrate negli ultimi anni);

- Preso atto che dal testo presentato emerge ancora una volta la persistente volontà dellegislatore di procedere alla sistematica “spoliazione” delle competenze dei Tribunali Ordinari perprivilegiare la c.d. specializzazione dell’ Ufficio Giudiziario Distrettuale, nel caso della Sardegnacoincidente con il capoluogo di Regione, con ciò generando una inammissibile differenza traUffici Giudiziari; - Considerato come la ipotizzata concentrazione nell’Ufficio Distrettuale di affari giudiziariprovenienti dai vari circondari sembra non tener in alcun conto l’evidenza del pregiudizio che siarrecherebbe così alle realtà sociali, economiche e geografiche di alcuni territori, le loro imprese,i loro professionisti, costringendoli a lunghi spostamenti verso uffici distanti anche centinaia dichilometri,difficilmente raggiungibili a causa della conformazione del territorio e della mancanza diadeguate infrastrutture e necessari collegamenti come nel caso concreto della Sardegna;

- Riscontrato come il rischio derivante da tale disegno di legge non possa dirsi mitigatodall’attribuzione di apposita delega al governo volta ad una solo teorica possibilità di mitigarel’accentramento con la previsione di alcuni Uffici Circondariali cui mantenere le competenze perle procedure concorsuali di “media” rilevanza, posto che la previsione concede la possibilità aisoli territori e Tribunali in regola con i requisiti del numero degli addetti all’Ufficio, del numerodelle imprese presenti nel territorio, ai flussi delle procedure risultati negli ultimi anni, cosìpervenendo all’ulteriore paradosso di generare indebite differenziazioni tra le aree più ricche delpaese e le altre;

- Preso atto della volontà del governo di voler persistere nel perseguire in materia di giustizia undisegno riformatore “a costo zero” strumentalmente ispirato alla riduzione di competenze deipresidi giudiziari territoriali a vantaggio delle sedi Distrettualiche, in ogni caso, in difetto di unaseria politica di reclutamento di nuovo personale, non riuscirebbero comunque a far fronte allamole derivante dalle nuove istanze.

Delibera

Di manifestare il proprio totale dissenso avverso la decisione di privare delle competenze in materiadi procedure fallimentari i Tribunali Ordinari a favore di quelli Distrettuali o comunque sede deiTribunali per le Imprese, auspicando la libera discussione in sede parlamentare degli emendamentimigliorativi della riforma per giungere alla approvazione di un testo ponderato, equilibrato edeffettivamente rispondente agli interessi ed aspettative di vasti territori del paese nonché delleimprese e dei professionisti interessati;

Di censurare ogni eventuale decisione o richiesta di ritiro degli emendamenti presentati sul testo deldisegno di legge delega che costituiranno occasione di approfondimento e discussione a vantaggio del progetto di riforma del settore.

Di lamentare la mancanza da parte del Governo di una effettiva attenzione alle propostedell’Avvocatura, per il cui tramite, i territori e le realtà del paese, le imprese e amplissimi settori dellerealtà professionali manifestano quotidianamente le proprie esigenze e posizioni, spesso vitali per ilbuon funzionamento e l’efficienza del sistema giustizia.

Lanusei lì 6 ottobre 2017

Il Presidente Avv. Gianni Carrus

I Vicepresidenti Avv. Rita Dedola Avv. Paola Gosamo