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Olbia, Pd alla resa dei conti. Coordinamento polverizzato

Olbia, Pd alla resa dei conti. Coordinamento polverizzato
Olbia, Pd alla resa dei conti. Coordinamento polverizzato
Angela Galiberti

Pubblicato il 19 July 2013 alle 22:37

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Olbia - Nelle intenzioni degli organizzatori, cioè il coordinamento provinciale, la riunione di giovedì sera avrebbe dovuto essere una riunione pacificatrice durante la quale le varie anime del Pd avrebbero dovuto confrontarsi e arrivare a una sorta di pace armata. Ma il duro scontro con la realtà ha portato il Pd gallurese a una vera e propria resa dei conti - e a più livelli. La prima cosa "strana" della riunione ha riguardato il suo "stato": era un coordinamento o un'assemblea? Difficile a dirsi, perchè gli stessi piddini ne sapevano ben poco. La questione non è di lana caprina: in un partito serio, corredato da un regolamento, la forma è sostanza. Altro fatto strano ha riguardato l'oggetto della riunione, vale a dire il congresso cittadino del Pd olbiese che ha portato all'elezione del segretario Angela Corda: si doveva discutere di questo, ma il pd olbiese non poteva prendere la parola. Ed è qui si è consumato il primo strappo feroce con la prima sequenza di voci, corpi in movimento, parole grosse, velate minacce. Non si è arrivati alle mani, ma le parole hanno picchiato tanto quanto gli schiaffi. E' il bello della democrazia interna, hanno detto i piddini più tranquilli. Ma la riunione non poteva chiudersi così. A gettare benzina sul fuoco ci hanno pensato due persone: Gerolamo Balata (coordinatore dimissionario) e Pierluigi Caria."In questo clima ho voluto dare un segno di chiarezza e mi sono dimesso - ha detto Balata rivolgendosi all'aula di via Roma - adesso dobbiamo andare in assemblea e ritrovare l'unità. Non voglio criticare nessuno, ma il coordinamento non deve assumere decisioni di parte, deve essere un organismo terzo. Ora manca la figura del mediatore. Quando il coordinatore va da un sindaco e gli dice che non deve nominare un assessore commette un errore, aumenta lo scontro". Quando Balata si è dimesso dal suo ruolo all'interno del coordinamento è stato nominato Antonello Addis. Il ruolo di Addis avrebbe dovuto essere quello di "mediatore", di "super partes". Ma, da solo e di sua iniziativa, è andato dal sindaco di Olbia, Gianni Giovannelli, e gli ha detto di non nominare Ninni Chessa come Assessore al Bilancio. Questo episodio è stato confermato da più parti ed è stato ripreso anche da Pierluigi Caria. "Il coordinamento non esiste più perchè non ha più il sostegno politico - ha detto Pierluigi Caria, uno dei capicorrente del Pd olbiese, mostrando una lettera - Non escluso che si possa arrivare ad una sintesi, ma non possiamo sederci ad un tavolo già apparecchiato. Questa lettera è quella che Antoello ha portato al Sindaco. C'è scritto che il coordinamento provinciale, vista la segnalazione di 4 consiglieri comunali, non valida il congresso cittadino del Pd perchè ci sono fondati dubbi sulla sua regolarità e rimanda tutto agli organi regionali. Voi non avete questo potere. Questa non era una lettera da dare a Giovannelli, che non è neanche del Pd". La replica di Addis non si è fatta attendere. "La visita a Giovannelli era una visita come le altre - ha detto Addis - altri sindaci verranno visitati". Da qui in poi la discussione si è trasformata in un fuggi-fuggi generale, anche per via dello scontro frontale tra i due piddini oschiresi Antonello Perinu e Antonio Obinu. A riportare l'ordine ci ha pensato il deputato Giampiero Scanu, l'unico in grado di tenere per le briglie un partito così imbizzarrito. "Propongo una mozione d'ordine - ha tuonato il vero capo del centrosinistra olbiese - Propongo che Piero Usai, presidente dell'Assemblea Provinciale, interloquisca con tutte le sensibilità del partito per mettere in piedi una sintesi. Se non c'è sintesi, si va a congresso". Con queste poche parole, il coordinamento provinciale è stato letteralmente polverizzato.