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Olbia. Noi con Salvini al campo nomadi. I leghisti: non è posto per bambini

Olbia. Noi con Salvini al campo nomadi. I leghisti: non è posto per bambini
Olbia. Noi con Salvini al campo nomadi. I leghisti: non è posto per bambini
Angela Galiberti

Pubblicato il 25 May 2016 alle 20:04

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Olbia, 25 Maggio 2016 - Chi si aspettava di trovare aggressività ed eccessivo degrado è rimasto un po' deluso. Il Campo romdi Olbia, a Sa Corroncedda, non sarà un paradiso ma non è "lo stesso campo di tre anni fa" ha detto la dottoressa Giuseppina Biosa (Servizi alla persona del Comune di Olbia) durante la visita degli onorevoli leghisti Nicola Molteni, Roberto Simonetti e Massimiliano Fedriga, accompagnati da una delegazione della lista Noi con Salvini.

Il tour all'interno del campo era di natura conoscitiva. Iparlamentari leghisti, insieme ai candidati alle comunali, hanno voluto verificare che situazione c'è all'interno dell'area: chi paga le bollette, chi paga l'acqua, come viene garantita la scolarizzazione, quante persone vivono nel campo e così via. A illustrare le attività del campo è stata la dottoressa Giuseppina Biosa. "Le famiglie del campo sono tenute a rispettare un regolamento. Pagano un canone di locazione e tutte le utenze - ha detto la dottoressa Biosa -. Il tasso di scolarizzazione è quasi al 100% ed è un risultato di cui andiamo orgogliosi: qui vivono 102 minori. Ci sono ragazzi che fanno sport, bambini che frequentano la ludoteca e ragazzi che studiano musica. Non è un paradiso, ha le sue criticità, ma non è il campo di tre anni fa".

L'incontro con la comunitàrom, all'interno del campo, è una sfida a tutti i pregiudizi e gli stereotipi. Abitare accanto al depuratore, con il persistente odore di liquami nell'aria, non deve essere facile. Come non deve essere facile vivere scontrandosi col pregiudizio. "Vorrei che tu fossi al mio posto e io al tuo per capire quanto è dura ogni giorno alzarsi e lottare" ha detto il giovane Ibrahim, rom di 31 anni e padre di due figli, rivolgendosi a uno dei parlamentari leghisti. "Lavoriamo tutti nel recupero del ferro - ha detto Ibrahim -. Noi vogliamo integrarci. Ci sentiamo olbiesi, non zingari. A me piacerebbe prendere un appartamento e prendere la responsabilità di pagare luce e affitto, ma nessuno ci vuole affittare la casa. Quando sentono che siamo rom e che abbiamo 4 o 5 figli ci dicono di no".

Speranze e sogni si incontrano e scontrano in questo angolo di periferia olbiese. A guardarla bene, la gioventù rom non è diversa dall'altra gioventù, quella "normale" o "olbiese": i ragazzi hanno i tatuaggi, le ragazze si tingono i capelli, i bambini corrono e si divertono e le bambine osservano con curiosità gli "stranieri" entrati al campo per osservare. Nel campo ci sono angoli di dignità assoluta come il giardino curatissimo di una famiglia o le case ridipinte per rendere più belle. Ma non mancano angoli di degrado abitativo e ambientale che non possono essere ignorati.

"La domanda è come può esistere una situazione simile - ha detto l'onorevole Nicola Molteni - Questa non è una struttura idonea per crescere oltre 100 minori. L'obiettivo dovrebbe essere portare fuori da qua tutte le persone che qui abitano. L'integrazione non si fa nei ghetti".

"Su questo stiamo lavorando. Siamo già in viaggio e raggiungeremo quell'obiettivo" ha precisato la dottoressa Biosa. Passo dopo passo, il campo rom olbiese sta diventando un modello. "Qua abbiamo fatto le elezioni per eleggere i rappresentanti del campo - ha continuato la dottoressa Biosa -. Si sono presentati in tre, tra cui una donna e questa è una cosa importante. Due sono stati eletti e queste due persone hanno i rapporti con le istituzioni. Le problematiche che ci sono qua dentro sono più o meno le stesse di un condominio". Sulle problematiche relative all'ambiente e alle discariche, la dottoressa Biosa è stata chiarissima: è la Polizia locale ad occuparsene e in modo piuttosto severo e puntuale.

Il tour degli onorevoli leghisti e dei rappresentanti della lista Noi con Salvini è proseguito nelle vie del fango, precisamente la zona dello Stadio Nespoli, per poi concludersi nella sede elettorale del centrodestra dove hanno incontrato il candidato sindaco Settimo Nizzi.

Video: Camilla Pisani