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Cronaca

Olbia. L'indimenticabile epopea della nave Destriero: il ** VIDEO** STORICO

Olbia. L'indimenticabile epopea della nave Destriero: il ** VIDEO** STORICO
Olbia. L'indimenticabile epopea della nave Destriero: il ** VIDEO** STORICO
Olbia.it

Pubblicato il 11 August 2017 alle 10:19

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Olbia, 12 agosto 2017 - Sono passati 25 anni dal record di Destrierio: il 'mega-motoscafo' voluto dal principe islamelita Karim Aga Khan che ha percorso la distanza New York-Inghilterra in sole 58 ore, 34 minuti e 50 secondi. Un record ancora oggi imbattuto e che racconta una storia di Sardegna, una vera e propria epopea che ha visto protagonista la Costa Smeralda.

Era l’alba del 9 agosto 1992 quando, alle ore 6 ore 14 minuti 50 secondi, il personale diservizio al faro di Bishop Rock, isole Scilly in Inghilterra, ancora avvolto nella nebbia, feceun sobbalzo nel sentire una voce, quella di Cesare Fiorio, alla radio. "Buon giorno, qui èla nave Destriero, siamo partiti da New York, grazie per registrare data e ora del nostropassaggio”; ”Buon giorno Destriero, non vi attendevamo così presto…” fu la rispostadell’addetto.

Già così presto: Destriero, con il guidone dello Yacht Club Costa Smeralda, avevapercorso le 3106 miglia in 58 ore, 34 minuti e 50 secondi alla media incredibile di 53,09nodi ovvero di 98,323 km/h. Il precedente record apparteneva al catamarano ingleseHoverspeed in 3 giorni,7 ore e 54 minuti alla media di 36,96 nodi. Destriero haimpiegato quindi ben 21 ore in meno.Ad attendere l’equipaggio il Principe Karim Aga Khan, principale sostenitore del progettoe Presidente dello Yacht Club Costa Smeralda e Richard Branson, per la consegna delVirgin Trophy.

Da allora ogni 9 agosto il Nastro Azzurro, simbolo del record della traversata dell’OceanoAtlantico, è issato sul pennone della sede dello Yacth Club Costa Smeralda a Porto Cervo,così dispose allora il suo Presidente.In effetti non ci fu mai una consegna ufficiale del “Nastro Azzurro” e non poteva esserediversamente: il perché lo ha spiegato lo stesso Cesare Fiorio: "Avevamo il nastro già abordo e nelle giuste dimensioni. Infatti c’è una vecchia formula che il comandante Manciniaveva scovato su documenti antichi che stabilisce le dimensioni esatte di questo nastro inbase alla lunghezza della nave, alla sua altezza e alla velocità media. Da questa formulaveniva fuori che per il Destriero il Nastro Azzurro dovesse consistere in una striscia di setaazzurra alta 30 centimetri sul bordo d’attacco, e che si assottiglia all’altra estremità dopouna lunghezza di 8 metri e 25 centimetri. Siccome la velocità abbiamo potuto stabilirla soloin vista del traguardo, in quel momento abbiamo tagliato il nastro alla lunghezza esatta. Adattribuircelo è stata la storia, nel senso che dalla prima metà del secolo scorso le navi divarie nazionalità conquistavano automaticamente questa prestigiosa insegna sulla base diun cronometraggio certo. Noi siamo stati cronometrati ufficialmente al faro di partenza diAmbrose e al faro di arrivo a Bishop Rock, dopo 3106 miglia".

Destriero un nome che nel medioevo indicava il cavallo di battaglia più ardito ecoraggioso come ardita e coraggiosa, fu, nel 1990, l’idea di realizzare la nave più velocedi tutti i tempi: il progetto fu affidato a Donald Blount che si avvalse del supporto diPininfarina, e fu costruito a tempo di record dalla Fincantieri nel cantiere di Muggiano.

L'equipaggio che prese parte all'impresa era composto da: Cesare Fiorio, comandante eresponsabile del progetto Destriero Challenge, Odoardo Mancini comandante, AldoBenedetti comandante in seconda, Sergio Simeone primo ufficiale, Franco De Meioperatore di telecomunicazioni, Giuseppe Carbonaro direttore di macchina, Mario Gando eNello Andreoli macchinisti, Massimo Robino elettricista, Silvano Federici e CesareQuondamatteo motoristi, Davide Maccario tecnico dell’automazione, Giacomo Petriccionetecnico propulsione, Michael Hurrle tecnico turbine oltre a Franco Liistro responsabilecomunicazione Destriero Challenge.

L’impresa era di conquistare il record di velocità nella traversata atlantica: una promessamantenuta. Il 6 agosto 1992 Destriero, gioiello della tecnologia navale italiana, si lasciòalle spalle il faro di Ambrose Light a New York, i grattacieli di Manhattan e il ponte diVerrazzano per dare il via alla caccia al record.

Le 3.106 miglia senza rifornimento sull’Oceano Atlantico, fino al faro di Bishop Rock, nelleisole Scilly, in Inghilterra furono percorse a una velocità media di 53,09 nodi (98,323chilometri orari) con punte massime di 66 nodi, in un tempo di 58 ore, 34 minuti e 50secondi. Una media incredibile, inimmaginabile: a oltre 100 km all’ora sull’Oceano con lospettacolo di una scia bianca che rimaneva compatta per due chilometri.

La sfida del Destriero era nata dalla passione per le nuove tecnologie navali del PrincipeKarim Aga Khan promotore del progetto con il sostegno dei più significativi rappresentantidella realtà industriale italiana del tempo: Gianni Agnelli (Fiat), Franco Nobili (IRI),Umberto Nordio (Alitalia) e Arrigo Gattai ( CONI) e di sponsor prestigiosi quali Agip, laGeneral Electric, la MTU e KaMeWa.

Destriero, nave in alluminio di 67,7 metri di lunghezza dalla carena dislocante a prua eplanante a poppa, con propulsione a idrogetti e 60.000 cavalli di potenza, fu costruito daFincantieri tra il 1990 e il ’91 nei cantieri di Muggiano e Riva Trigoso, nel tempo-record di270 giorni. È stata, fino a quel momento la più grande nave in lega leggera mai costruita,uno dei mezzi navali con la più alta concentrazione di efficienza, potenza e tecnologia. Tutti i dettagli furono curati nei minimi particolari: ad esempio, in Svezia, la KaMeWaazienda produttrice degli idrogetti, contemporaneamente alla costruzione del Destriero,continuò a svolgere analisi sia in vasca idrodinamica che con modelli di sette metri suilaghi e sul mare per lo studio del comportamento dello scafo in condizioni reali; per la prima volta in assoluto si sperimentarono analiticamente le conseguenze dell'interazionetra idrogetti e scafo su di un natante.

Anche in termini di tecniche costruttive furono sperimentate e utilizzate diverseinnovazioni, come il taglio delle lamiere al plasma sommerso: un sistema ideato per nonlasciare la minima sbavatura. La sagomatura di tutte le parti che componevano l’interanave venne completamente gestita attraverso macchine a controllo numerico el’assemblaggio della struttura avvenne con le stesse modalità e schemi derivati dalla costruzione delle unità militari della Fincantieri, ma senza trascurare un aspetto importante: l’estetica. Infatti, il design delle sovrastrutture affidato a Pininfarina, fu ilrisultato del migliore mix in fatto di aerodinamica, leggerezza e solidità.

Per quegli anni si trattò della più grande unità navale completamente in alluminio e chemontava i più potenti idrogetti mai sviluppati ma Destriero, in virtù delle sue potenzialifuture applicazioni, soddisfaceva anche altri requisiti come una contenuta accelerazioneverticale in navigazione con mare mosso, e un basso livello di rumorosità nella zonaequipaggio. Inoltre, lo scafo dimostrava una notevole efficienza energetica e propulsivacon prestazioni in accelerazione e decelerazione, pari a quelle di un'auto sportiva.

Fu laprima nave ad attraversare l'Atlantico con le turbine associate agli idrogetti, anziché con i motori diesel associati ad eliche e questa rivoluzione ha segnato l'inizio dell'era dellanavigazione commerciale ad alta velocità.Per tutte le innovazioni, design e tecnologie adattate al mondo del mare, il modelloDestriero fu usato dalla U.S. Navy per la costruzione delle “Litoral Combat Ships”,imbarcazioni veloci per la sorveglianza delle coste. Per la Fincantieri Destriero hasignificato un grande rilancio di immagine e tecnologia cui hanno fatto seguito commesseda tutto il mondo.

Destriero, che tuttora detiene il record di velocità nella traversata atlantica, fu premiatoanche con il Columbus Trophy dello Yacht Club New York, e con il Virgin Trophy, messoin palio da Richard Branson che con Virgin Atlantic aveva conquistato il record nel 1986.Se l’impresa atlantica del 1992 “Destriero Challenge” ha ottenuto il record lo si deve certoal suo equipaggio e soprattutto a Cesare Fiorio, responsabile di Destriero Challenge, chenon ha mancato di sottolineare: “Destriero ha segnato un vero spartiacque nella nauticamondiale: c’è stato un “prima” Destriero, e un “dopo” Destriero. Il fatto che dopo benventicinque anni, nonostante i vari tentativi, il record sia ancora imbattuto rende ancora piùgrande l’impresa che abbiamo compiuto ed è una vera “medaglia d’oro” per tutti coloro chehanno ideato, sostenuto il progetto e partecipato al suo successo. Ho solo il desiderioche nessuno di loro dimentichi. Impossibile cancellare i ricordi dei mesi trascorsi per lamessa a punto o la tensione delle due notti sull’Oceano con i motori che spingevano almassimo ed anche di più.. Volevamo un record inattaccabile, sino ad ora ci siamo riusciti”.

SCHEDA TECNICA Lunghezza: 67.7 metri Baglio massimo: 13 metri Peso: 400 tonnellate Motorizzazione: 3 turbine a gas General Electric LM1600 + moduli MTU + 3 idrogetti KaMeWa 125 Materiale: Alluminio Velocità a pieno carico: 40 nodi Velocità massima: 66 nodi Autonomia: 3500 miglia nautiche Progetto: Donald L. Blount and Associated Design: Pininfarina Costruzione: Fincantieri Anno del varo: 1991