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Olbia: la Lambretta e il sogno degli anni '50 in una mostra di Senarega

Olbia: la Lambretta e il sogno degli anni '50 in una mostra di Senarega
Olbia: la Lambretta e il sogno degli anni '50 in una mostra di Senarega
Camilla Pisani

Pubblicato il 06 December 2016 alle 16:45

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Olbia, 08 dicembre 2016 -Il giorno 15 dicembre, alle ore 18:30 presso la società dello stucco in via Cavour 43, sarà inaugurata la mostra fotografica "Marco Luigi Senarega e la Lambretta: Il sogno della mobilità individuale", 24 foto sul mito del celebre scooter scattate verso la metà degli anni '50.

Nei primi anni Cinquanta, l’Italia è interessata dal fenomeno della mobilità individuale, esigenzaassai sentita e diventata ben presto un bisogno collettivo. Strumento di questo nuovo orizzonte dilibertà è la produzione degli scooter, mezzi economici e in grado di essere condotti con facilità dachiunque.

Marco Luigi Senarega, sempre attento ai fenomeni e alle dinamiche di massa, coglieimmediatamente questo processo e, come sua abitudine, si appresta a documentarlo. Lafrequentazione di Luisa Albrizzi del Fringuello, intima amica e forse di più di Ferdinando Innocentidi Pescia favorisce l’avvicinamento ad uno degli strumenti principe di questo periodo, laLambretta.

Scartata la troppo popolare e post bellica Vespa, si orienta a seguire il trionfo del piùaristocratico degli scooter, attratto anche dall’assonanza del nome con quella del vino Lambrusco,del quale era particolarmente goloso. Semanticamente sceglie per la rappresentazione il formatoquadrato, fedele alla sua rigorosa teoria della quadratura del cerchio, approccio che rimarrà persempre suo e che caratterizzerà i lavori migliori.

Con il piglio dell’etnografo gira per il belpaese eseleziona con cura gli spazi ove dirigere il suo obiettivo. Sceglie quindi Genova e i suoi dintorni peresprimere compiutamente il suo processo creativo, e, inforcata una splendida edizione limitatadella due ruote, caratterizzata da cromature di intenso nitore, segue un motoraduno e i suoiprotagonisti.

Èun’umanità ben caratterizzata quella che Senarega ci restituisce: scene e ambientici riportano ad un’epoca eroica, fatta di bardature pallide e di città spoglie e ambigue. Lalambretta diventa protagonista di una rappresentazione singola e collettiva, lo strumento diappartenenza ad un mondo, l’elemento da ostentare e con il quale accompagnarsi per conquistareun carisma. Donne, bambini, passanti, ne vengono soggiogati e in un paese che faticosamentevuole scrollarsi di dosso il peso della guerra e il fardello della ricostruzione, la vicinanza conl’aristocratica motoretta costituisce magicamente un viatico per nuove libertà.