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Cronaca

Olbia. Liceo Mossa nella bufera: interrogazione al Senato

Olbia. Liceo Mossa nella bufera: interrogazione al Senato
Olbia. Liceo Mossa nella bufera: interrogazione al Senato
Angela Galiberti

Pubblicato il 24 March 2017 alle 13:27

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Olbia, 24 Marzo 2017 - La Storia, quella con la "S" maiuscola, è impietosa contro tutti - soprattutto se studiata e approfondita senza specchietti ideologici. E' la Storia a dirci che il confine tra vincitori e vinti è spesso labile, confuso e indefinito; è la Storia a dirci che - a volte - è lo Stato a non tutelare i cittadini. La Storia ci dice anche la realpolitik, non così di rado, non considera minimamente il benessere dei popoli come persone, ma solo l'interesse economico di uno Stato.

E allora, che male fa parlare in un liceo statale di basi militari e di occupazione del suolo? In teoria, non ci sarebbe nessun male: si tratta di un argomento di forte attualità e l'attualità non può essere esclusa dall'ambito scolastico. Eppure, un'iniziativa di questo tenore svoltasi nel Liceo Scientifico Lorenzo Mossa di Olbia ha suscitato le ire di Forza Italia. In un'interrogazione urgente firmata da Emilio Floris, Maurizio Gasparri e Bruno Alicata, Forza Italia chiede alle ministre Valeria Fedeli (Istruzione) e Roberta Pinotti (Difesa) se è giusto veicolare messaggi "contro le istituzioni, con tesi sostenute da comitati spontanei, separatisti o antimilitaristi, peraltro senza alcun contraddittorio".

"Sardigna terra de bombas e cannones" ha visto protagonisti i seguenti relatori: il docente Cristiano Sabino, Enrico Puddu (comitato A Foras), Gianfranco Sollai (parte civile Processo di Quirra) e Gian Piero Scanu (Presidente della Commissione sull'Uranio Impoverito).I Forzisti hanno chiesto la sospensione degli altri appuntamenti legati a Sa Die de Sa Sardigna, il cui primo appuntamento era proprio questo dedicato alle basi militari.

Probabilmente, nel parterre dei relatori, mancava qualcuno super partes che spiegasse i motivi politici che hanno portato in Sardegna le basi militari: questo è l'unico appunto che si può fare alla manifestazione. Per il resto, discutere di ciò che avviene in Sardegna in una scuola non può non essere positivo. L'istruzione non può essere concepita né come mero nozionismo, né come "lavaggio del cervello": agli studenti bisogna dare tutti gli strumenti per aiutarli a formare un'opinione critica dei fatti. E un'opinionecritica dei fatti si costruisceanche discutendo su argomenti controversi e di grande attualità: discutere e ragionare, del resto, non significa essere contro le Istituzioni.