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Cronaca

Olbia. La scuola inizia senza insegnanti: bambini discriminati

Olbia. La scuola inizia senza insegnanti: bambini discriminati
Olbia. La scuola inizia senza insegnanti: bambini discriminati
Angela Galiberti

Pubblicato il 14 September 2016 alle 13:15

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La discriminazione "inizia" a scuola: bambini con bisogni speciali senza insegnanti di sostegno dal primo giorno di lezione. La denuncia è di SensibilMente Onlus.

Olbia, 14 Settembre 2016 - Marco, Francesca, Nicolò e Antonella non sono nomi di fantasia: sono i nostri figli, i nostri nipoti, i figli dei nostri migliori amici. Sono bambini o ragazzi meravigliosi e ha pocaimportanza se sono neurotipici, autistici, con disabilità fisiche o psichiche. Fatto sta che, a scuola, non vi dovrebbero essere discriminazioni ed è per questo che nel titolo non è specificato che parliamo di bambini con disabilità.

Marco, Francesca, Nicolò e Antonella sono bambini con bisogni speciali enecessitano di un supporto speciale a scuola: uno di quei diritti che la costituzione tutela e la legge offre, ma che - come ogni anno scolastico che si rispetta - vengono negati.

A denunciare ciò che sta avvenendo nelle scuole di Olbia e Arzachena è l'associazione olbiese SensibilMente Onlus, guidata dalla presidente Veronica Asara e dal vice presidente Federico Filigheddu. Come ogni genitore sa, i cambiamenti per i bambini possono essere difficili da accettare e in alcuni casi possono essere traumatici. Questa difficoltà con i cambiamenti è, ovviamente, più accentuata nei piccoli con bisogni speciali: per questo la legge parla di "continuità" nell'ambito scolastico. Continuità che, invece, viene negata come nel caso della piccola Francesca che si ritrova ad avere due insegnanti nuove su tre. Il caso di Francesca non è isolato: sono tantissimi i bambini con bisogni speciali e non che si ritrovano col corpo docente diverso rispetto all'anno precedente.

Non solo: molti bambini con bisogni speciali si ritrovano ad iniziare l'anno scolastico senza insegnante di sostegno e, quando c'è, a volte è pagato dai genitori.

"Non c'è l'insegnante di sostegno nella classe di Marco. Non c'è nemmeno nella classe di Francesca, di Francesco, di Nicolò, di Antonella e...potremmo continuare in una sequela di nomi infinita. Loro sono tutti bimbi con disabilità, chi fisica, chi cognitiva o sensoriale. La scuola è al suo terzo giorno e non si sa ancora nulla di quando arriveranno gli insegnanti di sostegno. Solo chi ha la fortuna di avere un insegnante di ruolo ha avuto anche la fortuna di trovarlo in classe il primo giorno, ma sono pochi - denuncia SensibilMente Onlus -. Eppure la 104 stabilisce che l'insegnante di sostegno è un insegnante della classe con le stesse mansioni e valenza degli altri. Inizierebbe la scuola per tutti se mancasse l'insegnante prevalente? No, non sarebbe possibile, allora può iniziare senza il sostegno? No non inizia infatti. Non inizia per molti bimbi con disabilità che restano a casa mentre gli altri vanno a scuola. Così la mamma di Marco è costretta a pagare di tasca propria gli operatori che possano permettere la permanenza a scuola di suo figlio. Pagare a 30 euro l'ora che se hai qualche soldo, tuo figlio con disabilità può andare a scuola, altrimenti sta a casa ad attendere i tempi di una burocrazia distante mille miglia dalle esigenze della disabilità. È sempre troppo difficile da accettare che sotto sotto, la discriminazione anche quella colposa, fa sempre il suo sporco lavoro".

Insomma, la discriminazione nei confronti dei più deboli inizia a scuola quando i diritti garantiti da Costituzione e leggi vengono negati.