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Olbia. La lunga estate calda dei candidati in pectore

Olbia. La lunga estate calda dei candidati in pectore
Olbia. La lunga estate calda dei candidati in pectore
Angela Galiberti

Pubblicato il 28 August 2015 alle 14:08

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Olbia, 28 Agosto 2015 - La lunga estate calda dei candidati in pectore: è sicuramente questo il titolo perfetto per questa ultima estate pre-elezioni della Città di Olbia. Tra 9 mesi gli olbiesi torneranno a votare per scegliere un nuovo sindaco e una nuova maggioranza. Giovannelli è al secondo mandato consecutivo e non può ricandidarsi, la maggioranza Arancione della lista civica sembra ormai un ricordo archivato. E allora, che si fa? Si fanno grandi, grandissime manovre: o, almeno, ci si prova.

Partiamo da una certezza: per queste elezioni si sta lavorando da molti mesi e i segnali in chiaro sono stati tantissimi. Rispetto alle precedenti consultazioni, però, il clima è molto diverso. Per decenni, i potentati olbiesi si sono spartiti il potere con facilità e l'alternanza tra il polo "a destra" e il polo "a sinistra" è stata assicurata senza scossoni. I nomi, però, sono più o meno gli stessi da molto tempo e tra i cittadini sta iniziando a serpeggiare un deciso malcontento. Non si sa se questo malcontento sfocerà in un voto di protesta o di cambiamento, ma è molto pericoloso prendere sotto gamba questo sentimento popolare. In ogni bar olbiese, poco importa la zona, le critiche a questa classe politica non vengono assolutamente risparmiate. Le chiacchiere da bar, ovviamente, lasciano il tempo che trovano, ma è significativo constatare che - a prescindere da parentele, amicizie o colori politici - il giudizio è sempre fortemente negativo.

La Coalizione Civica è il bersaglio principale di queste critiche: non si è fatto nulla, non si sono mantenute le promesse, la città è ferma, la gente è senza lavoro. Gli Arancioni scontano, in questo senso, una pessima comunicazione istituzionale. Talmente pessima che persino le cose che vengono fatte vengono percepite come negative. Il caso più emblematico è quello degli Orti Urbani che, ancora oggi, vengono additati come "spreco" e non vengono assolutamente compresi dalla popolazione. Gli esempi di questo tipo sono, però, molteplici: l'ordinanza contro l'accattonaggio, gli eventi natalizi e le realtive spese, gli eventi estivi e le relative polemiche, i lavori sul lungomare additati come "spot elettorale", il porta a porta vissuto come "causa dell'inciviltà". In un mondo dove la comunicazione è tutto, questa maggioranza non ha comunicato affatto e ne sta pagando le amare conseguenze.

Le critiche, però, non riguardano solo Giovannelli, la sua giunta e la sua maggioranza. Anche la minoranza è oggetto di feroci critiche da parte della popolazione. La domanda che ripetono di più gli olbiesi è la seguente: "dov'è la minoranza?". Già, dov'è? Quando è stata incisiva? Quando ha portato un contributo? Quando ha messo a segno un punto a suo favore? Praticamente mai. A parte qualche guizzo d'orgoglio, la minoranza è stata quasi sempre silente. Molti dei suoi alfieri, inoltre, latitano da tempo. Marzio Altana è letteralmente desaparecidos, mentre Settimo Nizzi non si vede in consiglio comunale da tempo immemore. Anche chi c'è, però, non dà grandi segni di vitalità: fatta eccezione per qualche sprazzo di vitalità e critica, il resto sembra politicamente in coma irreversibile. Un discorso a parte vuole il Centro Democratico Sardegna, passato dalla maggioranza alla minoranza, senza però cambiare sostanzialmente le carte in tavola: quando si pungola da soli, l'effetto è quello dello spillo e non del caterpillar.

Il Consiglio comunale olbiese sembra, dunque, un mondo a sè: un piccolo Montecitorio completamente slegato dai destini della gente comune. Ed è per questo che sono in atto grandi, grandissime manovre. Voci di corridoio, rigorosamente anonime, affermano che persino le grosse associazioni stiano dando input sui candidati a sindaco. Questo potrebbe essere un brutto pettegolezzo, ma è certo che si respira - ad Olbia - un'aria diversa.

Il malcontento è un dato ormai acclarato e ci si può muovere solo in due direzioni: assecondare il cambiamento o cercare di governarlo per poter fare ancora ciò che si è sempre fatto. Sta agli olbiesi capire dove sta andando la sua classe politica. Nel frattempo, nelle stanze del potere - inframezzate da cene e apertivi, si cercano nuove soluzioni.

Il mantra è una faccia nuova, pulita, credibile. E' l'obiettivo di tutti i movimenti che si affronteranno alle prossime comunali. Solo che di facce davvero nuove ce ne sono pochissime.

Nel centrodestra, al momento, ballano la "macumba del candidato" ben 4 persone: Marco Piro, Pietro Carzedda, Michele Fiori, Settimo Nizzi. Visi, questi, assai conosciuti. Merita una citazione a parte Massimo Putzu, che rappresenta forse la vera alternativa ai "politici di lungo corso". Così come bisogna citare Vanni Sanna, il quale lavora alacremente per la sua candidatura a sindaco da diversi anni. Per Sanna non sarebbe la prima volta, ma potrebbe essere la definitiva consacrazione, specialmente in virtù del lavoro svolto per la Zona franca. Staremo a vedere, in particolare per quel che riguarda le alleanze, anche se le sue amicizie a destra non sono certo un mistero.

Nel centrosinistra le cose, forse, sono ancora più liquide. Innanzitutto, la parte del leone è del Partito Democratico. Un partito litigioso che, infatti, ha ben due gruppi consiliari: uno che fa riferimento al padre-padrone del centrosinistra Gian Piero Scanu, l'altro che si riflette in Nardino Degortes. Scanu, da mesi, ha già indicato la via: superare le barriere ideologiche. Quindi, porte aperte a nuovi contributi come quello di Jacopo Merlini, indicato da molti come possibile candidato a sindaco da almeno 6/7 mesi. L'avvocato, molto stimato in città, preferisce non commentare voci di corridoio. I rumors, del resto, non vanno mai presi troppo sul serio.

I pretendenti alla posizione da candidato a sindaco sono molti nel centrosinistra e sono tutti di partito. Facce giovani (e dotate di consenso elettorale) il Pd ne ha parecchie: c'è Ivana Russu, adorata dai giovani e maturata parecchio durante il suo assessorato; c'è Pietro Spano, piglio battagliero e amante della concretezza; c'è Carlo Careddu, soriano doc, "dissidente piddino" per antonomasia e abilissimo oratore; c'è Giulio Careddu, sangue blu della politica olbiese e moderato nel cuore. Poi c'è la vecchia guardia dotata di grande esperienza e voglia di spiccare il volo: Giorgio Spano e Gianni Ricciu sono forse i due consiglieri che, per esperienza e consenso elettorale, potrebbero ricoprire l'ambita carica senza difficoltà.

Centrosinistra e Centrodestra non sono, però, da soli. Nel marasma elettorale olbiese spicca l'Altra Olbia, l'associazione-movimento fondato da Luca Olivieri e Marco Balata. L'Altra Olbia, tra una denuncia e l'altra sul suo gruppo Fb, entrerà sicuramente nel gioco elettorale, ma è presto per dire come. Forse una lista, forse un unico nome, forse addirittura un candidato a sindaco: lo si capirà in Autunno.

Non mancano all'appello nemmeno gli indipendentisti, i quali hanno deciso di unirsi in un unico contentore per fronteggiare l'avanzata dei partiti nazionali. Uomo di punta della compagine è Antonio Appeddu: cervello fino, abilità politica, sardità a tutto tondo e nessun processo in corso.

Infine ci sono loro: i temutissimi grillini. Il Movimento 5 Stelle, in città, sta lavorando sotto traccia da anni: precisamente dal 2007/2008. Poche le occasioni pubbliche in cui i pentastellati si sono fatti sentire, ma agli appuntamenti importanti un loro membro non manca mai. Da diverso tempo, i grillini si riuniscono al Bar Relax di via D'Annunzio: riunioni, queste, aperte a tutti i cittadini. Di ufficiale non c'è ancora nulla: i candidati saranno sicuramente persone volenterose, alcune con curriculum professionali di tutto rispetto. Molta importanza verrà data al programma, sul quale i grillini olbiesi stanno lavorando da tempo. Lo scopo è presentare agli olbiesi una proposta credibile, fattibile e concretizzabile in cinque anni. Per quanto riguarda i nomi, i pentastellati di Olbia giurano che verranno scelti con una consultazione on line, ma è evidente che i personaggi di spicco sono pochi e facilmente identificabili. Il Movimento 5 Stelle è l'incognita più grossa per i potentati olbiesi tradizionali. Il M5S, durante le consultazioni politiche ed europee, ha raggiunto percentuali bulgare. Riusciranno i grillini olbiesi a catalizzare su loro stessi il malcontento e la voglia di rinnovamento che si respira? Difficile dirlo. Sicuramente se la proposta dei partiti tradizionali non sarà appetibile (almeno di facciata), i grillini vinceranno a mani basse. Secondo i bookmakers olbiesi, però, il Movimento 5 Stelle arriverà comunque al ballottaggio per giocarsi il tutto per tutto.