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Olbia, in mostra la fotografa dell'amore: i piccoli predestinati di Jenny Hanh

Olbia, in mostra la fotografa dell'amore: i piccoli predestinati di Jenny Hanh
Olbia, in mostra la fotografa dell'amore: i piccoli predestinati di Jenny Hanh
Camilla Pisani

Pubblicato il 26 May 2016 alle 12:15

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Olbia, 26 maggio 2016 - E se il nostro destino fosse scritto sin dal momento in cui veniamo al mondo?È questo l'interrogativo a cui la fotografa vietnamita Jenny Hanh vuole rispondere, e lo fa con l'esposizione "Nati per...", inaugurata oggi e visitabile fino al 30 giugno presso l'Art-Port Corner dell'Aeroporto Olbia Costa Smeralda.

L'artista, vietnamita basata ad Olbia, fotografa autodidatta e appassionata, viene definita dalle persone che lavorano con lei una "fotografa dell'amore" proprio per la dedizione e la sua particolare attitudine agli scatti di matrimoni, ritratti di neonati e quadri familiari.

Col suo abitino rosa a pois e i lunghi capelli scuri, questa mamma di 34 anni ci trasporta nel suo universo tenue e naif, raccontando, coi suoi scatti, storie di predestinazione e ricordo; all'interno della mostra, troveremo neonati di pochi giorni immortalati nelle vesti dei lavoratori che saranno. Una danzatrice, uno scrittore, un minuscolo chef e un agricoltore; alcuni tra gli scatti di Jenny Hanh sembrano davvero poter raccontare, in chiave scanzonata e ironica, che l'attitudine di ognuno si manifesta sin dai primi giorni di vita: ruolo della fotografia quello di fissare su carta momenti che restino indelebili.

Racconta così il senso del suo lavoro, la fotografa: "mi piace l'idea di fare un regalo ai bambini che fotografo, oltre che ai loro genitori; quando questi neonati saranno grandi, sarà per loro un'emozione fortissima rivedersi ritratti in scenografie che raccontino un mondo ben preciso. Ho fotografato anche le mie due figlie, e già adesso, che cominciano a crescere, è per loro strano e piacevole rivedersi neonate".

Delle fotografie esposte, che ricordano il lavoro della celebre fotografa australiana Anne Geddes, colpisce la fantasia e il talento di creare set scenografici originali e cromaticamente impeccabili; al centro dello scatto emerge però sempre la centralità del bambino, che con la sua espressione ovviamente spontanea, diventa soggetto parlante di un concetto di predestinazione e speranza che la Hanh sapientemente incornicia e valorizza.