Thursday, 25 April 2024

Informazione dal 1999

Cronaca

Olbia, aggressioni e poco personale: gli infermieri del Pronto Soccorso protestano

Olbia, aggressioni e poco personale: gli infermieri del Pronto Soccorso protestano
Olbia, aggressioni e poco personale: gli infermieri del Pronto Soccorso protestano
Olbia.it

Pubblicato il 23 May 2017 alle 18:03

condividi articolo:

Olbia, 23 maggio 2017 - Riceviamo e pubblichiamo una lettera scritta da un gruppo di infermieri olbiesi che lavora nel Pronto Soccorso di Olbia. La lettera elenca una serie di criticità che gli infermieri desiderano rendere note, anche per sensibilizzare cittadinanza e istituzioni.

Gli infermieri del Pronto Soccorso di Olbia, vogliono esporre le diverse problematichepresenti ormai da diverso tempo all’interno dell’unità operativa:

CARENZA PERSONALE: attualmente sono presenti 21 infermieri all’interno dell’unità, madi questi solo 16 sono turnisti (cioè coprono i tre turni), gli altri 4 presentano dellelimitazioni, e 1 infermiere riesce a garantire mattini, pomeriggi e festivi, mentre gli altri 3svolgono solo un unico turno, quello mattiniero, (una squadra non turnista), e questo fa siche gli altri 16 infermieri devono sobbarcarsi le notti e i restanti turni, dovendo eseguireturni con doppi pomeriggi e in qualche occasione saltando pure riposi, accumulando oreche poi non si è neanche in grado di smaltire. E inoltre tra queste unità dobbiamo ricordarela presenza di un infermiere in congedo per maternità, mai sostituita e di 1 infermiere concontratto in scadenza ad agosto.

O.B.I. (Osservazione Breve Intensiva): attualmente in pronto soccorso, siamo forniti di duestanze, ciascuna di 4 letti, una stanza donne e una stanza uomini, dove al suo internovengono posizionati i pazienti per eseguire le terapie e i controlli necessari, tutto dovrebbeessere eseguito in modalità d’urgenza dove il paziente dovrebbe stare in osservazione perun massimo di 24h, mentre rimane al suo interno anche più di 72h, arrivando a tenere ilpaziente anche 6 giorni, considerando che sulla carta attualmente non è previstol’accreditamento dell’O.B.I, e per questo l’assistenza dell’O.B.I. viene gestita dal pocopersonale presente in turno, che attualmente si basa su 3 infermieri a turno, e che questinon sono più in grado di apportare e di soddisfare i bisogni adeguati al paziente.

TRIAGE: Il punto più dolente di questa lettera è l’eccessivo carico di lavoro e le continueaggressioni, sia verbali che fisiche che l’infermiere del triage è costretto a subire a ognisuo turno. Attualmente il pronto soccorso ha raggiunto i 40.000 accessi prevedendo che iltriage sia coperto da due unità per turno, invece la nostra situazione è di un infermiere perturno, che si occupa di effettuare un triage globale (che comprende, la valutazioneinfermieristica completa di un paziente con l’interrogazione dell’assistito, la registrazionedei suoi dati personali, l’esecuzione dell’Ecg). Oltre a tutto ciò, l’infermiere deve occuparsialla registrazione dei vari pazienti in arrivo con le ambulanze, la gestione dei pazientipresenti nelle due sale d’attesa, la risposta al campanello, la soddisfazione dei bisogniprimari, (tra cui l’aiutare i pazienti ad andare in bagno), rispondere al telefono, lasciare la postazione per richiedere ai medici di sala le varie consulenze (pediatriche eginecologiche), e svolgere pure funzioni di segretariato (fare le fotocopie al rientro delleconsulenze) e tutto questo avviene nell’arco di ogni singolo turno stando completamenteda soli.

AGGRESSIONI VERBALI E FISICHE: gli infermieri , in particolare i triagisti sono soggettiogni giorno a continue e ripetute aggressioni verbali e fisiche da parte dei vari pazienti,l’ultima quella di un nostro collega aggredito da un paziente in attesa con una lamettanascosta all’interno della sua bocca, cui non è stato (come al solito) dato tanto peso. Intriage dovrebbe essere previsto un agente, o una guardia fissa per garantire la sicurezzadell’operato dei sanitari, ma che da noi non risulta presente.

CARENZA DI PRESIDI, FARMACI, BARELLE E SEDIE: ultimamente si è arrivati ad averela carenza, di presidi di sicurezza, tra cui guanti e altro materiale che predispone lasicurezza all’operato dei sanitari, oltre che la mancanza di farmaci sedie e barelle.In sintesi dopo l’elenco dei vari punti, chiediamo l’incremento di infermieri, per potergarantire il giusto operato, chiediamo di essere tutelati e di garantirci sicurezzaaffiancandoci una guardia all’interno della postazione di triage, chiediamo che ci venganogarantiti i giusti riposi, chiediamo inoltre spiegazioni in merito alla presenza di un O.B.I.fantasma.

Insomma chiediamo di essere messi nelle condizioni di poter svolgere il nostro operato ela nostra professione nel miglior modo possibile, garantendo i diritti la sicurezza nostra edei pazienti, mettendoci nelle condizioni di poter apportare le giusta assistenza agli utentiche hanno necessità delle cure appropriate.