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Pubblicato il 27 April 2017 alle 13:43
Olbia, 27 Aprile 2017 - Dibattito accesissimo, in città, sul progetto del Cipnes riguardante l'ammodernamento e la sostituzione degli impianti della discarica consortile di Spiritu Santu, situata nel Comune di Olbia. Un progetto da oltre 20 milioni di euro che, come si legge nella documentazione ufficiale, "prevede sia larazionalizzazione eparzialerifunzionalizzazion
Detta in parole povere, il Cipnes ha intenzione di razionalizzare la gestione dei rifiuti, investendo nella produzione del gas metano attraverso l'utilizzo della frazione umida. "Attraversotaleprogettazione,
I lotti delle polemiche sono due: la Sezione H(nuovo impianto di digestione anaerobica dellafrazione organica dei rifiuti urbani (FORSU)ed altre biomasse,con produzione dibiometanoda immettere nella rete del gas della città di Olbia, a beneficio delle infrastrutture,degli insediamenticivili e dell’agglomerato industriale) e la Sezione I (nuovo impianto di depurazione reflui e trattamento rifiuti liquidi). Da una parte il Cipnes ha come obiettivo la riduzione dei rifiuti che finiscono in discarica, dall'altra la valorizzazione energetica dei rifiuti organici con la produzione di:
"Questo impianto potràpertantooffrire soluzionivirtuosealle necessità di trattamentoe valorizzazionedei rifiuti,quali lapreponderantefrazioneorga
Nel progetto globale, il Cipnes ha inserito anche la valorizzazione dei rifiuti provenienti dalla raccolta differenziata nella filiera del recupero. A ciò, infine, si aggiunge "la realizzazione di unimpianto di depurazionereflui e trattamento rifiuti liquidichesarà dedicato prioritariamentealla depurazionedi tutti i reflui derivanti dalle lavorazionieffettuate nel sito impiantistico diSpirituSantu(attualmente trasportati presso l’impianto di depurazione consortile sitonel golfodi Olbia),oltre che al trattamentofinalizzato alladepurazionedi talune tipologie di rifiuti liquidi da attività produttive del territorio. Nel dettaglio dettoimpiantooccuperà unasuperficiedi circa 1 ettaro e sarà dotato di uno scaricodei liquidi depuratisul Rio della Castagna (affluente dei RioPadrongianus). Ildimensionamentoprogettuale prevede di trattareun massimo di360.000 mc di reflui industrialiderivantidal funzionamento dell’impiantistica diSpirituSantu e dirifiuti liquidi non pericolosi conferiti da terzi tramiteautospurgo".
Il progetto del Cipnes ha messo in allarme la Frazione di Murta Maria, il cui Comitato - da anni - si batte per la chiusura della discarica. Nella giornata di ieri, il Movimento 5 Stelle ha tenuto una conferenza stampa su questo tema, schierandosi apertamente con i residenti di Murta Maria e spiegando le ragioni del 'no' al progetto. A parlare è stato il consigliere comunale pentastellato Roberto Ferinaio. Oggi "ci sarà la conferenza di servizi per la valutazione del progetto - ha detto Roberto Ferinaio - e si potrà cambiare il nome del paese in Morta Maria. Il progetto si basa su una truffa semantica secondo la quale questo impianto sarebbe in grado di produrre biogas, dove il termine 'bio' viene utilizzato per far richiamare l'ambiente biologico. Invece è un gas che viene prodotto con degli scarti anche molto importanti di produzione che si chiama digestato, che è uno scarto instabile che va stabilizzato con dei processi successivi, tra i quali anche la depurazione delle acque. Si dice che si produrrà del composto di qualità, ma non è di qualità perché è un prodotto che viene da processi chimici. Perché viene chiamato biogas? Perché è assimilabile a fonti rinnovabili e ciò significa che è incentivato. Questi incentivi sono pagati da noi cittadini, nelle bollette".
Il Movimento 5 Stelle, facendosi portavoce delle istanze dei cittadini di Murta Maria, boccia il progetto del Cipnes.Intanto, oggi in Regione, si valuterà la soluzione progettuale proposta dal Cipnes.
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