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Cronaca

Olbia, tutti al Fab Lab! Il futuro della città passa dai "nerd" olbiesi

Olbia, tutti al Fab Lab! Il futuro della città passa dai
Olbia, tutti al Fab Lab! Il futuro della città passa dai
Angela Galiberti

Pubblicato il 26 September 2016 alle 19:34

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Olbia, 26 Settembre 2016 - Sono in continuo movimento: ogni chiacchierata, ogni oggetto, ogni immagine - anche casuale - dà loro occasione per nuove idee e nuovi progetti. Sono i ragazzi del Fab Lab Olbia: un gruppo di giovani tecnici che ha deciso di mettersi in gioco e di creare una struttura a servizio delle imprese, dei giovani e di chiunque abbia un'idea da sviluppare o di qualunque persona che voglia semplicemente imparare. Questo è il mondo dei nerd, dei cosiddetti secchioni o "cervelli in fuga"; quelli capaci di trasformare un algoritmo in un'opera d'arte.

Fab Lab è sinonimo di nuove tecnologie: stampanti 3d, virtual tour, realtà aumentata, realtà virtuale. Le applicazioni sono infinite e possono essere ludiche, artistiche e/o estremamente utili come il sensore anti-alluvione letteralmente inventato e costruito insieme ai ragazzi dell'Ipia di Olbia.

"Questo lo abbiamo costruito insieme agli studenti - spiega Antonio Burrai, ingegnere e presidente del Fab Lab Olbia -.È un dispositivo che, sistemato ad esempio sul canale san Nicola, mi può dare diverse informazioni e mi può avvertire se l'acqua raggiunge un certo livello. Dal mio smartphone posso ottenere queste informazioni e decidere, ad esempio, di cambiare strada in caso di pericolo".

La tecnologia di questo piccolo gioiellino made in Olbia è tutta italiana: alla base c'è Arduino, l'hardware ideato dall'IDI di Ivrea e pensato proprio per la prototipazione rapida, per scopi didattici e professionali. La "scatolina" che Antonio Burrai stringe tra le mani con orgoglio è a dir poco utile in una città come Olbia e la domanda nasce spontanea: quanto costa? "50 euro", risponde Burrai. 50 euro è il prezzo di uno strumento salva-vita completamente pensato in città, a pochi metri dal Municipio di Olbia.

Questo, però, non deve stupire: è la magia del Fab Lab, un contenitore di competenze che, una volta messe in rete, danno il meglio si sé stesse. All'interno della bella sede di via Qatar (gli uffici dove era ospitata la Camera di Commercio) c'è tutto quel che occorre per sviluppare qualsiasi tipo di progetti: dai prototipi come quello dell'Ipia agli esperimenti come la "lampada tentacolare", dalle fontane riprodotte in scala (la Trivenere di Varalto) alla realtà virtuale con tanto di "Paint" in versione 3d.

"Preferiamo usare il termine artigianato digitale - continua Burrai, mentre ci mostra un altro dei progetti sviluppati con le scuole olbiesi, questa volta con Liceo Mossa -. Questo è un progetto dedicato al turismo che abbiamo realizzato con gli studenti del Liceo Scientifico. Quando vai a San Simplicio c'è solo un pannello che ti spiega cosa è la basilica. Noi abbiamo pensato a questo: il turista si avvicina, si chiede cos'è, avvicina lo smartphone e riceve immediatamente tutte le informazioni sul sito di interesse". La cosa che Burrai stringe in mano è un asterisco color verde acido brillante dove, oltre ai loghi della scuola e del Fab Lab, vi è un Qr code. L'idea è interessante, ma forse è troppoavanzata per una città che fatica ancora a mettere i semplici pannelli esplicativi al posto giusto. Il punto, però, non è quanto possa essere avanzata l'idea: il punto è che l'idea esiste ed è stata partorita in loco, senza scomodare nessun "guru" esterno.

Cosa insegna questo? Che le competenze a Olbia ci sono e il Fab Lab è solo uno dei tanti esempi in proposito. Il co-working, la collaborazione, il mettersi in rete è il futuro e i ragazzi del laboratorio di via Qatar ne sono estremamente convinti, oltre che consapevoli.

Il Fab Lab Olbia collabora con le scuole cittadine, con la Cna, con il Cipnes per il progetto Insula: il mega-contenitori di saperi e competenze che sta sorgendo in zona industriale. Collaborazioni importanti che, però, non devono spaventare: il Fab Lab è aperto a tutti e tutti si possono associare. Antonio, Cinzia, Matteo, Sirio (e tutti gli altri) sono pronti ad accogliere a braccia aperte ogni tipo di contributo e/o collaborazione: il tesseramento è aperto. Il sogno, del resto, è trasformare Olbia nella culla della Quarta Rivoluzione industriale: quella tecnologica.