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Ernesto Macera Mascitelli: un olbiese d'adozione sul vulcano più alto del mondo

Ernesto Macera Mascitelli: un olbiese d'adozione sul vulcano più alto del mondo
Ernesto Macera Mascitelli: un olbiese d'adozione sul vulcano più alto del mondo
Olbia.it

Pubblicato il 15 October 2016 alle 12:26

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Olbia, 15 Ottobre 2016 -Allargare i confini dello sport e delle attività outdoor: questa è l’ottica in cui l’Amministrazione Comunale sostiene, attraverso il patrocinio dell’Assessorato allo Sport, la spedizione che partirà il 16 Novembre dall’Italia alla volta delle due vette più alte delle Americhe.

«Sensibilizzare alla cultura della montagna ed all’alpinismo in generale per far conoscere le bellezze del mondo visto dall’alto e per promuovere una tipologia di vacanza alternativa, sulla nostra isola, che valorizzi le bellezze del nostro interno» commenta l’Assessore Silvana Pinducciu.

Ernesto Macera Mascitelli, alpinista proveniente dall’Abruzzo ma residente ad Olbia da 10 anni, tenterà di vincere la sfida di salire due 7.000 metri in solo un mese ed in due nazioni differenti.

Si tratta dell’Ojos del Salado, il più alto vulcano della Terra, alto 6920 metri nel Cile e dell’Aconcagua, nelle Ande Argentine, alto 6962 metri, una delle mete più ambite dagli alpinisti di tutto il mondo, con la sua vetta che sfiora i 7000 metri, rappresenta il tetto delle Americhe e fa parte del circuito “Seven Summits”, cioè le sette vette più alte dei sette continenti.

Esistono tre versanti per salire l’Aconcagua, per questa spedizione è stato scelto quello del “Ghiacciaio dei Polacchi”, estremamente impegnativo perché molto esposto al vento ed alle temperature glaciali.

Le difficoltà dell’impresa sono quelle legate ad affrontare condizioni meteo estreme: sia sull’ Ojos che sul ghiacciaio dell’ Aconcagua si possono avere temperature di 30° sotto zero e con venti che soffiano ad una velocità fino a 50 nodi, portando la temperatura percepita anche a 40/45° sotto zero.

Ernesto Macera Mascitelli è alla terza spedizione in Sud America, nel 2014 ha superato in autosufficienza la traversata in tempo record del Salar de Uyuni in Bolivia, il più alto ed esteso lago ghiacciaio della Terra e sempre nello stesso territorio, nel 2015, ha aperto una nuova via sul versate NO del più alto ghiacciaio della Bolivia, il Sajama alto 6548 mt.

Accompagna e sostiene un progetto umanitario, “Proyecto Don Bosco”, gestito in Sud America dai nostri Salesiani del Don Bosco e dal VIS- Volontariato Internazionale per il Sociale, finalizzato alla raccolta fondi da destinare alla gestione di case di accoglienza per bambini ed adolescenti abbandonati, sfruttati e dediti allo spaccio di droghe ed alla prostituzione. I ragazzi vengono accolti in case ad essi dedicate ed accompagnati in un percorso didattico volto ad insegnare loro un mestiere.

Il ritorno in Italia è previsto entro Natale.

La spedizione è inoltre patrocinata da Panathlon International Italia.