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Olbia, Consiglio comunale deserto. La minoranza: spreco di risorse

Olbia, Consiglio comunale deserto. La minoranza: spreco di risorse
Olbia, Consiglio comunale deserto. La minoranza: spreco di risorse
Angela Galiberti

Pubblicato il 05 April 2014 alle 09:30

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Olbia, 05 Aprile 2014 - Spreco di risorse. Così la minoranza del Comune di Olbia ha definito ieri, all'ora di pranzo, la mancata riunione del Consiglio Comunale di Olbia. L'assise, infatti, era stata convocata per le 12:15 del 04 Aprile in prima convocazione e in seconda convocazione per lunedì 07 Aprile. La minoranza si è così presentata all'appello per discutere i 24 punti iscritti all'ordine del giorno, ma nell'aula consiliare non ha trovato nessuno - eccetto il cameraman di Cinque Stelle Sardegna, il Segretario Generale, la stenografa, qualche dipendente comunale e il Presidente Vanni Sanna. "La maggioranza è in seria difficoltà. - ha detto il capogruppo di Forza Italia, Marco Piro - Per convocare il Consiglio ricorre all'escamotage della seconda convocazione. E questa è una strategia che si attiva in situazioni particolari. Abbiamo un odg di 24 punti, ci sono la tv, gli operatori, i dipendenti. Queste sono spese che incidono sul bilancio". Per Tonino Pizzadili (Unidos) si sapeva fin dall'inizio che la maggioranza non sarebbe venuta in Consiglio. "La maggioranza non ha i numeri per governare. - ha detto Pizzadili - Il sindaco deve prendere atto di questa situazione. Può anche dimettersi. Ma noi vogliamo sostenere la città". Se Pizzadili sembra quasi lanciare un assist al Sindaco, più duro è stato Michele Fiori. "Il sindaco deve aprire la crisi. - ha detto Michele Fiori - Avevamo deliberato di fare un Consiglio comunale a Roma. Non si è verificato. Perché? Questa operazione va fatta, dobbiamo portarla a termine". Stessa durezza da parte di Tiziano Pinna. "Dovevano cambiare tutto, è arrivata l'alluvione e tutto si è bloccato. - ha detto il consigliere Pinna - Dov'è il Puc? E il piano regolatore del Porto? Non si è più parlato nemmeno del porto turistico". A lanciare un salvagente vero e proprio a Giovannelli, invece, è stato Angelo Cocciu. "Un sindaco in questa situazione - ha detto Cocciu - può trovare nella minoranza una forza politica in grado di captare le esigenze della popolazione". Un salvagente che anche Gesuino Satta (Udc) ha tentato di lanciare. "Noi l'abbiamo detto ache prima dell'alluvuone. - ha detto Satta - Sui grandi temi non esistono minoranza e maggioranza, esiste solo il Consiglio Comunale. Dopo l'alluvione abbiamo detto che non c'era bisogno di far graticole, che eravamo tutti quanti disponibili. Abbiamo fatto proposte, a Capodanno volevamo stare in mezzo alla gente. Non ci avete ascoltato. Ma noi siamo ancora a disposizione. Solo per i temi importanti per questa Città". Insomma, la maggioranza è spendacciona, non esiste più e il sindaco potrebbe anche appoggiarsi alla minoranza - ma solo per affrontare i temi che stanno a cuore ai cittadini, non certo per portare avanti il programma della Coalizione Civica. Il messaggio dell'opposizione è, sostanzialmente, questo. Ma Giovannelli ascolterà la minoranza o continuerà a combattere in trincea? Si vedrà nei prossimi giorni. Intanto, rimane l'impietoso giudizio dei consiglieri azzurri sull'operato di questa maggioranza. "C'è troppa lontanatanza dai problemi delle persone" ha sottolineato Francesco Sanciu. Mentre per Valerio Spano si è creato un appiattimento fasullo che fa pensare che sia tutto in ordine, ma non è ovviamente così. "I danni dell'alluvione sono talmente elevati che i cittadini non potranno mai farcela da soli. - ha chiosato Spano - Dove sono finiti i soldi?".