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Cronaca

Olbia: la nuova chiesa di Sant'Ignazio sarà pronta in 22 mesi

Olbia: la nuova chiesa di Sant'Ignazio sarà pronta in 22 mesi
Olbia: la nuova chiesa di Sant'Ignazio sarà pronta in 22 mesi
Angela Galiberti

Pubblicato il 28 May 2016 alle 14:24

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Olbia, 28 Maggio 2016 - La chiesa di Sant'Ignazio da Laconi sarà pronta in 22 mesi. Lo ha affermato il vescovo della diocesi di Tempio-Ampurias, monsignor Sebastiano Sanguinetti durante la breve cerimonia che si è svolta questa mattina nel cantiere del futuro luogo di culto situato a due passi da Via Veronese e il quartiere Ruinadas.

Questa mattina, davanti al sindaco di Olbia - Gianni Giovannelli, è stato consegnato il cantiere all'impresa vincitrice della gara d'appalto: l'azienda Santoni di Nuoro. Questa è l'ennesima impresa della Diocesi di Tempio-Ampurias che, con il progetto Olbia, doterà la città di cinque nuove chiese e un monastero a Porto Istana. "Le nuove chiese che stiamo facendo sono diverse rispetto al passato - ha detto monsignor Sebastiano Sanguinetti -. Abbiamo deciso di costruire delle chiese moderne, belle e funzionali, ma che venissero immediatamente riconosciute come luoghi di culto". Una nuova linea, quella adottata dalla diocesi, che si può ammirare a Tannaule dove risplende, stupenda, la cattedrale di San Michele Arcangelo.

Importante, in questo senso, l'apporto del Comune di Olbia che ha dato alla diocesi tutte le aree per il Progetto Olbia. Un progetto che non vede all'attivo solo luoghi di culto, ma anche servizi alla popolazione meno fortunata come la Cittadella della Carità di Tannaule che sarà completata nel prossimo mese di Giugno.

La chiesa di Sant'Ignazio da Laconi è formalmente attiva da tempo: a curare la parrocchia sono i frati Cappuccini, i quali hanno dato vita a una comunità cattolica molto viva e giovane. "Padre Alberto, Padre Carlo e fra Luigi guidano la comunità - ha detto Sanguinetti -. Tenevamo molto alla presenza, in città, dei frati Cappuccini". Ora manca solo una bella chiesa. Il nuovo edificio di culto costerà circa 4,6 milioni di euro; 500mila riguardano lavori che dovranno essere fatti in seguito poiché non possono essere finanziati con fondi ad hoc. Alla fine, la chiesa sarà finanziata con il 75% di fondi Cei (cioè l'8x1000) e il 25% con fondi diocesani.

L'apporto della Cei, in questo territorio, è stato importantissimo. "In questi 10 anni sono arrivati in tutto 35-40 milioni di euro dall'8 per mille" ha concluso il vescovo Sanguinetti.