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Olbia, il Centro democratico non molla: interpellanza sul PAI

Olbia, il Centro democratico non molla: interpellanza sul PAI
Olbia, il Centro democratico non molla: interpellanza sul PAI
Angela Galiberti

Pubblicato il 16 September 2014 alle 16:16

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Olbia, 16 Settembre 2014 - Come la goccia che scava la roccia: non si può che definire così il comportamento dei Mirko Varchetta e Gianni Urits, consiglieri comunali olbiesi per il Centro Democratico. Nonostante le loro vecchie interpellanze si siano perse nei "meandri internettiani", i due consiglieri non demordono e ripartono con un nuovo quesito, questa volta sul PAI: il piano di assetto idrogeologico. Questa volta i due consiglieri chiedono conto delle ultime scelte dell'amministrazione comunale in merito proprio alla variante al PAI che dovrebbe salvare Olbia da altre alluvioni."Nella pratica è accaduto che il nuovo studio e la risoluzione dei problemi dell'alluvione sono stati demandati a coloro che per circa dieci anni hanno lavorato sull'argomento e che, a ben vedere, non sono riusciti ad evitare che Olbia finisse nella morsa dell'acqua - scrivono nell'interpellanza Mirko Varchetta e Gianni Urtis -. Senza voler assolutamente sminuire la professionalità e le capacità delle persone citate (si tratta di incarichi ricevuti e pagati da Enti pubblici ed i nomi è quindi giusto e possibile evidenziarli), ci si chiede quale sia la ratio con la quale gli Amministratori di questa Città perseguono ancora strade sì ben conosciute, ma che alla fin fine non hanno portato niente di buono a questa comunità. In una sorta di “tela di Penelope”, che viene continuamente tessuta e disfatta dalle stesse mani, si sono susseguiti in Città, negli anni, interventi di vario tipo, costati alle casse pubbliche milioni di Euro (comprese le debite parcelle), e che hanno avuto comunque come risultato il disastro del 18 novembre 2013". In particolare i due consiglieri chiedono conto del sottopasso di via Ambalagi, che a quanto pare andrebbe a scomparire del tutto. "In piena attività di revisione della situazione generale (come anche riconosciuto dalla Deliberazione stessa) con l'affidamento dello studio commissionato a gennaio 2014 - precisano i due consiglieri -, ci si permette di modificare un punto sostanziale della rete idraulica e viaria della Città, senza ancora conoscere quali siano le conclusioni dei nuovi studi, disconoscendo di fatto la progettazione di uno dei tecnici più “incaricati” e “retribuiti” dal Comune di Olbia, dal Consorzio di Bonifica della Gallura, dalla Autorità Portuale del Nord Sardegna e dalla Regione Sardegna negli ultimi quindici anni (!!!)". I consiglieri del Centro Democratico si chiedono, inoltre, quali saranno i costi sociali ed economici delle opere di mitigazione che dovranno essere fatte. Intanto, per completezza di informazione, riportiamo integralmente l'interpellanza del Centro Democratico.
Interpellanza n. 5 (urgente) Piano per l'Assetto Idrogeologico (P.A.I.) del territorio del Comune di Olbia (stralcio del sub bacino n. 4 del Liscia) Sig. Sindaco, Abbiamo preso spunto da alcuni interventi pubblici da parte di cittadini, professionisti e Comitati riguardo alle opere di mitigazione del rischio idrogeologico in Città per i quali l'Amministrazione Comunale ha dato mandato con Deliberazione n. 21 del 22.01.2014 al Dirigente del Settore Pianificazione e Gestione del Territorio, Edilizia privata e pubblica di individuare ed affidare a professionisti, con caratteristiche dalla Giunta indicate, l'incarico per la revisione del P.A.I. (Piano per l'Assetto Idrogeologico) del territorio del Comune di Olbia, stralcio del P.A.I. del sub Bacino del Liscia. A parte le indebite e, al solito, confusionarie intromissioni dell'Assessore ai Lavori Pubblici in argomenti dalla Giunta affidati al Settore dell'Urbanistica, abbiamo individuato alcune questioni sulle quali chiediamo spiegazione. Per amore di chiarezza, siamo andati a vedere la storia del P.A.I. della Sardegna, che fa riferimento alle Leggi 183 del 1989 (Norme per il riassetto organizzativo e funzionale della difesa del suolo) e 267 del 1989 (Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 11 giugno 1998, n. 180, recante misure urgenti per la prevenzione del rischio idrogeologico ed a favore delle zone colpite da disastri franosi nella regione Campania). Il territorio della Sardegna costituisce il Bacino Unico Regionale, che viene diviso in sette sub bacini: il sub bacino n. 4 (detto del Liscia) è costituito da buona parte del territorio gallurese, compreso quello del Comune di Olbia. Il coordinamento del Bacino Unico Regionale fu affidato dalla R.A.S. ad un gruppo di professionisti (Gruppo di Coordinamento), costituito dalla Dott.ssa Daria Dovera (Geologo), dal Prof. Marco Mancini (Ingegnere) e dal Prof. Marco Salis (Ingegnere). Lo studio e la redazione del P.A.I. del sub bacino del Liscia (n. 4) fu affidata dalla R.A.S. al Dott. Michele Territo (Ingegnere), al Dott. Antonio Pizzadili (Agronomo) ed al Dott. Giovanni Tilocca (Geologo). Quanto sopra accadeva nell'anno 2004. Nel 2006 (con Decreto n. 67 del 10.07 del Presidente della Giunta Regionale) viene approvato il P.A.I. della Sardegna e con esso tutti gli atti allegati. Nel 2012 vengono approvati gli aggiornamenti delle norme di attuazione. Nel gennaio del 2013 vengono approvate diverse varianti ai P.A.I. dei sub bacini, mentre nello stesso anno l'Autorità di Bacino approvava il Piano Stralcio sulle fasce fluviali (al quale hanno lavorato anche l'Ing. Mancini ed il Dott. Tilocca). Nel frattempo ad Olbia, il Comune affidava all'Ing. Territo (dall'anno 2000 in poi), a volte in collaborazione con il Dott. Tilocca, numerose progettazioni, molte delle quali per opere di sistemazione idraulica (Rio San Nicola, con lo sdoppiamento del canale dietro il vivaio forestale, Rio Gadduresu, con la “sistemazione” del sottopasso ferroviario, opere di deflusso delle acque a Pittulongu, etc.) e studi sulla fattibilità di altre opere idrauliche. Tutte attività strettamente legate al P.A.I. di cui Territo e Tilocca, ciascuno per la propria competenza, sono stati estensori. Torniamo all'incarico di cui all'inizio, cioè lo studio della variante al P.A.I. del Comune di Olbia, di cui alla Deliberazione della Giunta Comunale del gennaio 2014: il Dirigente del Settore Urbanistica individua come tecnici cui affidare lo studio del post alluvione e le possibili soluzioni ai problemi idrologici di Olbia il Prof. Ing. Marco Mancini (già Coordinatore del P.A.I. della Regione Sardegna) ed il Dott. Geol. Giovanni Tilocca (già membro dello staff che ha studiato il P.A.I. del sub bacino del Liscia e quindi il P.A.I. di Olbia). Nello scorso mese di agosto i professionisti hanno consegnato all'Amministrazione il lavoro richiesto, che prevede ingentissimi interventi nel territorio olbiese, e che comportano anche scelte gravose ed importanti da prendere. Ma questo è altro discorso. Nella pratica è accaduto che il nuovo studio e la risoluzione dei problemi dell'alluvione sono stati demandati a coloro che per circa dieci anni hanno lavorato sull'argomento e che, a ben vedere, non sono riusciti ad evitare che Olbia finisse nella morsa dell'acqua. Senza voler assolutamente sminuire la professionalità e le capacità delle persone citate (si tratta di incarichi ricevuti e pagati da Enti pubblici ed i nomi è quindi giusto e possibile evidenziarli), ci si chiede quale sia la ratio con la quale gli Amministratori di questa Città perseguono ancora strade sì ben conosciute, ma che alla fin fine non hanno portato niente di buono a questa comunità. In una sorta di “tela di Penelope”, che viene continuamente tessuta e disfatta dalle stesse mani, si sono susseguiti in Città, negli anni, interventi di vario tipo, costati alle casse pubbliche milioni di Euro (comprese le debite parcelle), e che hanno avuto comunque come risultato il disastro del 18 novembre 2013. Di esempi ne abbiamo molti, a partire dalla mancata individuazione del rischio alluvionale, in aree di superficie molto più estese di quelle individuate dai Piani; il più lampante lo abbiamo proprio in questi giorni, con la lettura della Deliberazione della Giunta Comunale n. 281 del 13 agosto 2014 intitolata: Lavori di sistemazione del Rio Gadduresu, sottopasso ferroviario. Indirizzi per l'esecuzione dei lavori. In questo atto, proposto dall'Ufficio Illuminazione Pubblica (!!!) del Settore Tecnico e firmato unicamente dal Dirigente del Settore Tecnico e Tutela del Paesaggio (non appare il nome di nessun Assessore !), la Giunta Comunale, richiamando una sua precedente deliberazione, la n. 444 del 29.11.2012 cambia completamente rotta su quanto già deciso (per almeno due volte) per il sottopasso ferroviario di Via Amba Alagi, cancellando la progettazione dell'Ing. Territo (anche estensore, ricordiamo, del P.A.I. del Liscia e di Olbia). “... occorre ridefinire la tipologia dell'intervento, prendendo atto che il mantenimento dell'attuale viabilità è incompatibile con una significativa mitigazione del rischio idraulico connesso con il Rio Gadduresu...”, “...la soluzione prospettata di eliminazione della attuale viabilità e di restituzione al Rio del suo naturale alveo...è risultata gradita sia al Genio Civile che all'ADIS e assolutamente compatibile con gli studi del sistema idrogeologico generale del territorio comunale SEPPURE QUESTI ULTIMI ANCORA IN ATTO...”, così recita la Deliberazione, di cui nessun Assessore si è voluto assumere la paternità. SIAMO ALL'INCREDIBILE! In piena attività di revisione della situazione generale (come anche riconosciuto dalla Deliberazione stessa) con l'affidamento dello studio commissionato a gennaio 2014, ci si permette di modificare un punto sostanziale della rete idraulica e viaria della Città, senza ancora conoscere quali siano le conclusioni dei nuovi studi, disconoscendo di fatto la progettazione di uno dei tecnici più “incaricati” e “retribuiti” dal Comune di Olbia, dal Consorzio di Bonifica della Gallura, dalla Autorità Portuale del Nord Sardegna e dalla Regione Sardegna negli ultimi quindici anni (!!!). Ma, allora, di cosa stiamo parlando, Sig. Sindaco? Può questa Città continuare a vivere di improvvisazione, di scelte parziali ed effimere, di un modo di fare politica ed amministrazione talmente evanescente, distaccato dalla realtà quotidiana, che sa tanto di frottole raccontate per tamponare l'emergenza senza arrivare a soluzioni vere e definitive? Abbiamo anche visionato la documentazione fornitaci sullo Studio di Variante al P.A.I. realizzato dal Prof. Mancini e dal Dott. Tilocca e ci è parso, a noi NON TECNICI, fortemente invasivo del territorio ed addirittura stravolgente per quanto riguarda l'attuale struttura della Città, cresciuta, come ben sappiamo, figlia delle deroghe e delle scelte confuse. Una proposta, speriamo non unica, che prevede costi di tipo finanziario e sociale molto pesanti: Euro 87.670.000,00 per la realizzazione delle sole opere, E. 122.738.000,00 sono i finanziamenti necessari (tabella 1, pag. 6 e 7 della Relazione Generale al Progetto e come indicato dal Sig. Sindaco nella Conferenza Stampa di presentazione della lettera inviata alle varie Autorità nello scorso mese di agosto); inoltre, sono previste opere per la realizzazione di diverse decine di ettari di cosidette ”vasche di laminazione” a stretto contatto con la Città, allargamento e rettifica di diversi canali, con abbattimento di ponti, strade e, ci pare di capire, fabbricati di vario tipo. E i costi della ricostruzioni e delle revisioni della rete viaria e delle reti dei servizi e sottoservizi a quanto ammontano? Non siamo riusciti a trovare indicazione nella documentazione allegata al progetto. Che durata potranno avere lavori di tal fatta? Che impatto ci potrà essere nell'ambiente interno alla Città e nei suoi dintorni da interventi tanto imponenti quanto impattanti? Queste domande, insieme ad altre, crediamo saremo chiamati a porcele non solo noi Consiglieri ed Amministratori, ma i cittadini tutti di questa Città che dovranno decidere non solo del loro futuro ma anche di quello delle generazioni a venire. I sottoscritti Consiglieri Interpellano quindi il Sig. Sindaco per sapere anche se esitano altre proposte in merito alle soluzioni tecniche possibili e se l'Amministrazione intenda portarle alla discussione della Città prima di effettuare la scelta definitiva. Distinti saluti. I Consiglieri Comunali Mirko Varchetta (capogruppo) Giovanni A. Urtis