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Pubblicato il 22 July 2017 alle 12:18
Olbia, 22 luglio 2017 - Il braccio di ferro tra la Cooperativa La Fenicia e il Comune di Olbia è appena iniziato: oggi, sotto al sole cocente di fine luglio, si è consumato il primo (doloroso) atto: da una parte la chiusura dei terreni con catene e sigilli da parte della cooperativa che ha preso in affitto i terreni, dall'altro l'intervento del Comune di Olbia, con il sindaco Nizzi in testa, che d'imperio rompe i catenacci e riapre le aree, consentendo ai cittadini di entrare con le loro auto.
Questo primo atto si è consumato davanti agli occhi attoniti (e arrabbiati) di turisti e residenti che si sono visti, per la prima volta in tanti anni, negare l'accesso a un'area che da sempre gli olbiesi usano come parcheggio. Perché, dunque, chiuderla? Tutto risale a qualche settimana fa, quando la Cooperativa La Fenicia - dopo aver chiesto le autorizzazioni al Comune di Olbia - inizia la sua attività a Pittulongu con un parcheggio a pagamento. Pochi giorni dopo, arriva un secco "no" dal Comune di Olbia che respinge l'autorizzazione motivando il tutto con due parole: zona H (tutela integrale) e zona Hi4 (rischio idrogeologico massimo).
Sulla base di queste due paroline 'magiche', la Cooperativa La Fenicia annuncia a mezzo stampa - con un articolo su La Nuova Sardegna - la chiusura di tutte le aree di sua pertinenza (cioè quelle prese in affitto). Si tratta delle aree più grandi dove, da sempre, gli olbiesi parcheggiano l'auto per andare in spiaggia. A questa 'minaccia', il Comune di Olbia risponde duramente diffidando chiunque a simili azioni. La diffida, però, non ha funzionato: questa mattina la Cooperativa ha chiuso i parcheggi, generando un po' caos tra i bagnanti. Caos a cui il Comune ha risposto prima con la Polizia Locale a regolare il traffico, poi con le tenaglie e la riapertura delle aree. La guerra è solo all'inizio: da questo momento in poi è tutto in mano agli avvocati.
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