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Cronaca

Olbia: Amistade battezza l’Isola della Lepre

Olbia: Amistade battezza l’Isola della Lepre
Olbia: Amistade battezza l’Isola della Lepre
Vanna Sanciu

Pubblicato il 18 June 2017 alle 11:07

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Olbia, 19 Giugno 2017 -Riceviamo e volentieri pubblichiamo una lettera di Mario Bua,presidente dell’associazione culturale "Amistade".

Amistade battezza l’Isola della Lepre

Di fronte ad ottanta invitati, l’associazione "Amistade" ha completato il percorso aperto dai ragazzi dell’Istituto Agrario Amsicora, nel mese di maggio, con la raccolta e rimozione di qualche tonnellata di rifiuti di varia provenienza, accumulati in decenni di distrazione collettiva.

Il lavoro dei giovani, incoraggiati dal preside della scuola, Prof Corda, oltre agli obiettivi legati all'igiene e al decoro di un luogo, ha sollevato due quesiti, che rimbombano ancora nelle vie, vecchie e nuove della nostra città. Quante scuse dobbiamo alla generazione che, con discrezione e coraggio, si affaccia al mondo? Possiamo fare ancora qualcosa per rimediare al degrado prodotto dal nostro tempo? Così è nata l’idea del Reading, confidando sul potere della poesia, forse l’unico in grado di difendere quella terra. Abbiamo scelto un padrino nuorese, Massimo Pittau, che ama Olbia al punto di sognarla come luogo d’incontro tra Ulisse e i Feaci, e raccontare il tutto, nel libro “Ulisse e Nausica in Sardegna”. Amistade ha pensato di chiedere aiuto a un poeta altro, che però appartiene a tutti, Omero. A valorizzare i suoi versi hanno contribuito, con grande valore, Giannina Deligios e Domenico Campesi, della compagnia teatrale logudorese "Mariposa", accompagnati dalle note e dalla voce di Francesco Pilu, dei Cordas e Cannas, introdotti dalla presentazione di Giampaolo Bua.

Il percorso letterario si è concluso in località "Sa Minda", nella parte del golfo che si avvicina al Teatro Michelucci, tra musica, balli e canti, bagnati da buon vino e specialità locali, offerti dagli stessi partecipanti oltre che da "Amistade", dimostrando così che si può fare cultura con pochi mezzi e zero contributi pubblici.

Ci siamo lasciati con una chiara promessa però, l’approdo, così come quello di Ulisse, primo profugo della storia moderna, non vuole essere solo un arrivo ma anche una base di partenza, un luogo legato all'appartenenza, ma anche allo scambio, di merci, saperi e sentimenti, in un mondo dove i popoli sono destinati a incontrarsi.

Nel mese di luglio, “Amistade” proporrà un festival letterario, multietnico e multiculturale, dove l’utopia incontrerà la materialità del mondo, con il battesimo di ieri nel cuore, quel cuore che vuole aiutare la nostra città a ritornare una degna regina del Mediterraneo, così come al tempo dei Feaci.

Saludu e Trigu,

Mario Bua

[caption id="attachment_80339" align="alignnone" width="1032"] Francesco Pilu suona e canta " Nanneddu meu" accompagnato dal coro dei partecipanti.[/caption] [caption id="attachment_80332" align="alignnone" width="1032"] Domenico Campesi, attore del gruppo teatrale " Mariposas" di Oschiri, legge alcuni versi tratti dall'Odissea, tradotti in Limba Sarda.[/caption] [caption id="attachment_80333" align="alignnone" width="1032"] Giannina Deligios legge alcuni versi tratti dal VI canto dell'Odissea.[/caption] [caption id="attachment_80329" align="alignnone" width="2592"] Arrivo a " Sa Minda", l'ultima tappa della Passeggiata Letteraria, dove si è allestito un rinfresco offerto a tutti i partecipanti dai soci di Amistade. Francesco Pilu ha allietato anche la fase finale della serata suonando il ballo sardo . Le danze hanno concluso la bellissima manifestazione.[/caption]

Foto di Christian Cicoria e di Vanna Sanciu