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Crisi in Comune: Giovannelli sull'orlo del baratro.

Crisi in Comune: Giovannelli sull'orlo del baratro.
Crisi in Comune: Giovannelli sull'orlo del baratro.
Angela Galiberti

Pubblicato il 27 April 2013 alle 14:24

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Olbia - Amanti dello scontro politico sanguinoso armatevi di pop-corn e bibite gassate: lunedì 29 Aprile (ore 16:30) si prospetta un'assemblea del consiglio comunale di Olbia da veri intenditori. Perché la minoranza azzurra, guidata dal pidiellino Marco Piro, ha deciso di fare le pulci pubblicamente all'amministrazione Giovannelli. Tutta colpa dell'uso strumentale del regolamento che è stato fatto nell'ultima settimana. Andiamo con ordine. Intorno al 19 Aprile vengono convocati due consigli comunali: uno il 22 e l'altro il 26 con con seconda convocazione per il 29 Aprile. La prima assise passa le forche caudine, la seconda no. Il 26 Aprile non si presenta nessuno. Gli unici presenti sono i consiglieri azzurri. E scoppia la polemica. La doppia convocazione. I volponi della politica lo sanno bene: la doppia convocazione abbassa il quorum a 14 consiglieri e serve, in sostanza, per evitare che il mal-di-pancia di una corrente (o di un partito) prenda il sopravvento in aula. Sino al 26 Aprile, la minoranza si è comportata con estrema responsabilità garantendo il numero legale a Poltu Cuadu sempre e comunque. Ma adesso gli azzurri non ci stanno più a fare da stampella alla coalizione civica. “Sa cosa dobbiamo approvare? - racconta Marco Piro, capogruppo Pdl a Poltu Cuadu – il bilancio consuntivo, un atto fondamentale... e loro non si presentano!”. Per Piro si tratta di un segnale inequivocabile. “Il bilancio consuntivo devono approvarlo entro Aprile... cioè il 29 – continua il giovane consigliere azzurro – Politicamente è tragica, siamo di fronte a una sconfitta e a segnali di rottura interni inequivocabili”. Lo stesso discorso vale per il bilancio di previsione. “Tante amministrazioni lo hanno già approvato – sottolinea Piro – loro no, stanno lavorando in dodicesimi.. il 30 Maggio vi è il primo termine, ma ci sarà una proroga a giugno e forse una a Luglio.. Come si fa a programmare se approvi il bilancio di previsione con l'estate alle porte?” I segnali precedenti al 26 Aprile. Le crepe all'interno della maggioranza sono ben visibili da un anno e più: il piddino Gianpiero Scanu che richiama l'amministrazione in aula definendola lenta (e, si badi bene, gli assessorati pesanti ce li ha il Pd, cioè il partito di Scanu), i dipietristi Varchetta e Urtis che si trasformano in Ado (Autonomi democratici Olbia) bacchettando Giovanna Spano (Idv e Assessore all'Ambiente), Giulietto Careddu che – sin dall'inizio – evita ogni coinvolgimento amministrativo nonostante il numero di voti portati in dote alla Coalizione, le assenze strategiche delle varie correnti interne, le assemblee comunali che iniziano con ore di ritardo perché si aspetta sempre l'arrivo di qualche desaparecidos di maggioranza, eccetera eccetera eccetera. Il risultato finale è un'amministrazione completamente bloccata. “A parte qualche eccezione – racconta Marco Piro – le commissioni non stanno facendo niente”. Soldi sprecati con le commissioni. “Qualche giorno fa – sottolinea il consigliere azzurro – ho dovuto scrivere una lettera di richiamo al Segretario generale Stefania Giua e al Presidente del Consiglio Vanni Sanna perché le commissioni si stanno riunendo per parlare di aria fritta senza produrre niente per il consiglio comunale... le faccio un esempio.. l'ultima volta è successo con la commissione Ambiente. C'erano dei punti iscritti all'odg e invece Benedetto Cristo ha tenuto una conferenza di due ore per spiegare quanto è pericoloso il percolato”. La lettera ovviamente ha avuto dei risultati. “Tenga presente una cosa – ha rimarcato Piro – ogni commissione ha un costo per le casse comunali... c'è il gettone di presenza e ci sono sempre almeno un dirigente e un funzionario che vanno pagati.. ogni commissione che si riunisce costa mille euro al contribuente e non ci si può riunire per parlare del sesso degli angeli. Per questo mi sono lamentato ufficialmente e per questo Vanni Sanna e Stefania Giua hanno richiamato tutti i presidenti di commissione e qualcuno s'è pure lamentato!”. La decisione della minoranza. Ovviamente, dopo l'assenza strategica generale di venerdì 26 Aprile, l'opposizione non sarà più così accomodante per senso di responsabilità. “Lunedì faremo le pulci a tutta l'attività dell'amministrazione – tuona Marco Piro – sarà un consiglio molto movimentato, parleremo tutti quanti!”. Ma il bilancio? “Sul consuntivo – chiarisce Piro – ci asterremo, mentre su quello di previsione voteremo contro”. E se il mantenimento del numero legale dipendesse da voi? “No basta – dichiara Piro – non abbiamo più intenzione di mantenere il numero legale per loro”. Il rimpasto. Probabilmente, le spaccature interne porteranno ad un giro di walzer all'interno della giunta. Una mossa inevitabile per continuare a governare – sempre che non si arrivi a farsi commissariare a causa del bilancio. Certo è che tutto questo non è una novità. Cambiano i nomi, cambiano i motivi, cambiano i burattinai. Ma, ad uno sguardo attento, sembra di essere ripiombati nel 2009. Tra Marzo e Aprile di quell'anno Giovannelli visse una crisi senza precedenti col suo partito di allora: il Pdl di Settimo Nizzi che chiedeva 3 assessorati (Urbanistica, Attività produttive, Lavori pubblici). Il sindaco arrivò persino alle dimissioni, ritirate il 19 di Aprile 2009. Ci fu un rimpasto dolorosissimo, vennero tolte pedine importanti all'amministrazione (tra le quali spicca il nome dell'attuale Presidente del Consiglio Vanni Sanna). E alla fine, dopo mesi di bagarre sotterranea, si arrivò alle dimissioni in massa della maggioranza con le conseguenti elezioni anticipate. Ci si augura vivamente che il centrosinistra eviti alla città un revival di questo genere. I cittadini non perdonerebbero mai un tale gioco al massacro sulla pelle della porta della Sardegna.