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Cronaca

Occupazione: segnali positivi in Sardegna, ma le assunzioni sono stagionali

Occupazione: segnali positivi in Sardegna, ma le assunzioni sono stagionali
Occupazione: segnali positivi in Sardegna, ma le assunzioni sono stagionali
Olbia.it

Pubblicato il 08 July 2015 alle 10:16

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Olbia, 08 Luglio 2015 - Primi segnali positivi in Sardegna per quanto riguarda l'occupazione. Ne è sicura la CNA sarda, la quale ha analizzato i numeri relativi all'occupazione in Sardegna nel secondo trimestre 2015.

La Sardegna è la regione in cui, nel secondo trimestre dell’anno, si è creato più lavoro dipendente. Sulle circa 82mila nuove assunzioni previste tra aprile e giugno nelle imprese private italiane 3420 sono previste in Sardegna. Un risultato positivo, ma che viene ridimensionato dal fatto che la maggior parte delle nuove assunzioni sono stagionali e dunque legate al settore turistico. In più vi è un'aggravante: confrontando i dati del 2014 a quelli del 2015 si scopre che il saldo occupazionale è diminuito del 13%, che le assunzioni sono calate del 4,6% e che proprio nel settore turistico il calo è stato del 14,9% .

Sono segnali contraddittori, dunque, quelli che emergono dai dati dell’Unioncamere-Ministero del Lavoro sull’occupazione nel secondo trimestre 2015, elaborati dal Centro studi della Cna Sardegna. La nostra regione non sembra per ora aver ottenuto particolari benefici dalle misure sul lavoro messe in campo dal Governo Renzi per fronteggiare la crisi occupazionale. I programmi occupazionali delle imprese italiane - che si stima abbiano creato tra aprile e giugno 2015 complessivamente circa 82mila nuovi posti di lavoro dipendente nella penisola - sono stati in parte condizionati dal jobs-act e dagli incentivi per l’assunzione a tempo indeterminato previsti dalla legge di stabilità 2015, ma anche da numerosi fattori positivi emersi dall’inizio dell’anno (riduzione del prezzo del petrolio, nuova politica monetaria della BCE, euro debole, riduzione dei tassi a medio-lungo termine, ripresa dei consumi, del mercato immobiliare degli investimenti). Con il risultato che oltre un quarto delle nuove assunzioni previste a livello nazionale (68.400 su 265.320) è a tempo indeterminato. Ma, come detto, in Sardegna questo non è avvenuto.

Nel secondo trimestre 2015 le nuove assunzioni alle dipendenze previste in Sardegna sono 6.890 a fronte di 3.470 uscite: le aziende hanno previsto la creazione di 3.420 nuovi posti di lavoro con un incremento dell’1,6% rispetto agli occupati del primo trimestre, che come detto è il più elevato tra le regioni italiane. Eppure in Sardegna le assunzioni a tempo indeterminato rappresentano solo il 18,5% del totale dei nuovi assunti.

«Nella nostra regione – spiegano Pierpaolo Piras e Francesco Porcu, rispettivamente presidente e segretario regionale della Cna - la spinta occupazionale più consistente continua ad arrivare dal settore dei servizi (l’84% del totale) e in particolare dal settore turistico con 3.610 nuove assunzioni, più della metà di quelle totali. Gran parte della spinta occupazionale registrata è dunque dovuta ad assunzioni stagionali. Per dare un’idea le assunzioni di dipendenti con contratto stagionale in Italia rappresentano il 38% del totale (101.060 unità su 265.320) mentre in Sardegna sono il 62% (4.490 unità), come detto concentrate nel comparto commerciale e turistico».