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Nizzi scrive a Pigliaru: Sardegna rischia, difendi le 2 Autorità portuali

Nizzi scrive a Pigliaru: Sardegna rischia, difendi le 2 Autorità portuali
Nizzi scrive a Pigliaru: Sardegna rischia, difendi le 2 Autorità portuali
Angela Galiberti

Pubblicato il 14 December 2015 alle 19:32

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Olbia, 14 Dicembre 2015 - La Corte costituzionale italiana ha bocciato, con la sentenza 261, il piano strategico della portualità. O meglio, ha bocciato la mancata concertazione tra lo Stato e le Regioni su questo fondamentale tema. Il che significa, in poche parole, che le Regioni non devono subire la riforma, ma possono avere voce in capitolo. La notizia, rimbalzata grazie al deputato Settimo Nizzi, ha immediatamente fatto il giro della Gallura poiché questo riapre tutti i giochi e ridà speranza all'Autorità portuale del Nord Sardegna: l'ente che, secondo la riforma, va cancellato in favore di un'unica sede a Cagliari. Una cancellazione infausta per il territorio gallurese che non fa altro che perdere pezzi in favore di un centralismo che non aiuta di certo le periferie a uscire dalla crisi economica. Cagliari ha numeri decisamente inferiori ai tre porti del Nord Sardegna e il rischio è che si inneschi l'ennesimo cagliaricentrismo su un settore, quello dei trasporti marittimi, che privilegia tutto il nord dell'isola. Su questo tema è intervenuto Settimo Nizzi, deputato gallurese di FI, che ha preso carta e penna per esortare Francesco Pigliaru a lottare per il sistema portuale di tutta la Sardegna e per le sue due Autorità Portuali.

Egregio Presidente,

lo scorso venerdì 11 dicembre 2015 la Corte Costituzionale, con la sentenza n. 261, haposto fine alla diatriba che si era venuta a creare tra lo Stato e le Regioni in merito alPiano strategico nazionale della portualità, previsto nel decreto c.d. “Sblocca Italia”.Nello specifico, la Suprema Corte ha dichiarato illegittimo l’art. 29, comma 1 del decreto-legge 12 settembre 2014, n. 133, convertito dalla legge 11 novembre 2014, n. 164, nellaparte in cui non ha previsto che il piano strategico nazionale della portualità e dellalogistica fosse adottato in sede di concertazione e di coordinamento con la ConferenzaStato-Regioni.

I giudici costituzionali, infatti, hanno evidenziato come la norma in questione sia in conflittocon l’articolo 117 della Costituzione, che prevede la competenza legislativa concorrentetra Stato e Regioni in materia di “porti e aeroporti civili”.E’ evidente che la pronuncia della Corte Costituzionale ha messo un freno al tentativoillegittimo, da parte del Governo Renzi e della sua maggioranza, di trasferire lecompetenze portuali a livello statale e, di conseguenza, ha dichiarato la fallibilità della tesigovernativa secondo la quale la causa della bassa competitività del sistema portuale elogistico nazionale sarebbe imputabile al c.d. “municipalismo portuale”.Qualora questo impianto legislativo non dovesse essere modificato radicalmente dalGoverno, secondo quanto stabilito dalla Corte Costituzionale, la nostra Regione sarebbetra i territori portuali quello che rischia di subire i maggiori danni, poiché il sistema dell’accorpamento delle Autorità Portuali lascerebbe attiva solo quella di Cagliari.La Sardegna, infatti, più di ogni altro territorio portuale, rischia di subire i maggiori danni daquesto accorpamento, giacché si tratta di un territorio completamente delimitato dal mare,dal quale attinge la sua ricchezza economica, e che presenta al nord ed al sud dellepeculiarità logistiche ed economiche e delle problematicità molto diverse tra loro.Per le ragioni espresse in premessa, Le chiedo di impegnarsi nell’ambito della ConferenzaStato-Regioni affinché i Governatori, alla luce della succitata sentenza della SupremaCorte, possano far fronte comune allo scopo di dar vita ad un nuovo sistema portualenazionale competitivo e rispettoso delle diverse peculiarità territoriali, in particolareaffinchè rimangano in vita le due Autorità portuali della Sardegna, senza le qualil’economia della nostra Isola rischia di subire ingenti perdite economiche ed occupazionali.Una sana competizione non può che rafforzare l’intero territorio regionale, oltretutto conun’auspicata iniziativa in tal senso, anche la popolazione del Nord Sardegna vedrebberidursi il persistente depauperamento istituzionale, teso a desertificare ancor più le pocheistituzioni oggi presenti.Nella speranza di aver fatto cosa utile, e in attesa di un Suo riscontro, porgo i miei piùsinceri saluti

Settimo Nizzi