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Cronaca

Movimento sardo pro territorio e Associazioni venatorie: no al piano faunistico provinciale

Movimento sardo pro territorio e Associazioni venatorie: no al piano faunistico provinciale
Movimento sardo pro territorio e Associazioni venatorie: no al piano faunistico provinciale
Angela Galiberti

Pubblicato il 30 March 2013 alle 17:05

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Olbia - Chiedono una modifica legislativa sostanziale e lo stop del nuovo piano faunistico venatorio provinciale proponendo un nuovo rapporto con l'ambiente. Sono il Movimento sardo pro Territorio, guidato dal presidente regionale Alessio Pasella, e l'associazione venatoria CPA (caccia, pesca, ambiente) guidata in provincia da Mario Mandaresu. Le due associazioni, qualche giorno fa, si sono riunite a Murta Maria chiamando a raccolta tutti i cacciatori galluresi per fare il punto della situazione. Sostanzialmente, il nuovo piano faunistico venatorio provinciale prevede la creazione di nuove oasi di protezione per un totale di ventimila ettari vincolati in più. Questo calcolo, basato su leggi che andrebbero riviste secondo le due associazioni, avrà degli effetti nefasti su tutto il territorio. In pratica diminuirebbero i fondi agricoli e diminuirebbe il prezzo dei terreni. Il tutto a vantaggio di alcune specie animali attualmente fuori controllo come i cinghiali, che stanno diventando un vero pericolo per le coltivazioni. "Per il calcolo delle nuove oasi - ha affermato Benedetto Fois, rappresentante gallurese del Movimento pro Territorio - hanno tenuto in considerazione aree nelle quali già non si caccia come le coste e le strade aumentando così artificialmente la superficie da calcolare". Le due associazioni chiedono che il piano venga rigettato, ma soprattutto chiedono la modifica del quadro normativo vigente a cominciare dalla Legge quadro nazionale 157/1992 e dalla Legge regionale 23/1998.