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Pubblicato il 22 April 2017 alle 13:04
Olbia, 22 aprile 2017 - Il percorso verso la riscoperta della lingua sarda e della sua valenza liturgica sembra cominciare a dare i suoi frutti: infatti, nella conferenza episcopale tenutasi ad inizio aprile, i vescovi sardi hanno visionato alcuni formulari in limba, "canovaccio" dei testi liturgici che verranno poi filtrati dai vescovi locali ed esaminati, in ultimo, dalla Santa Sede al fine di ottenere il definitivo permesso di celebrare la messa in sardo.
Questa riscoperta della lingua è cominciata da tempo, e si esplica, al momento in tre momenti: nella riproposizione di canti tradizionali, le cosiddette“pregadorias”, formule devozionali tipiche, nell'acquisizione del patrimonio biblico sardo di maggior spessore teologicoe nella celebrazione a livello sperimentale della messa in limba.
Il sentiero per una completa organizzazione delle liturgie in sardo è ancora lungo, ma sono numerosi i testi di riferimento a cui gli studiosi stanno attingendo per la compilazione dei lezionari: si attende la risposta relativa alla richiesta di poter celebrare ufficialmente la messa in limba, dallacongregazione per il Culto divino e la disciplina dei sacramenti.
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