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Cronaca

Meridiana, domani è il giorno della verità. L'intera città di Olbia si mobilita

Meridiana, domani è il giorno della verità. L'intera città di Olbia si mobilita
Meridiana, domani è il giorno della verità. L'intera città di Olbia si mobilita
Angela Galiberti

Pubblicato il 20 October 2014 alle 20:05

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Olbia, 20 Ottobre 2014 - Domani, per i 1634 dipendenti in esubero della Meridiana, è il giorno della verità. Alle ore 15, nella sede del Ministero del Lavoro a Roma, l'azienda sarda incontrerà i ministri del Lavoro e dei Trasporti, le regioni coinvolte e i sindacati. Difficile prevedere cosa succederà a quel tavolo: i dipendenti si aspettano di tutto. Questo pomeriggio, nella sala conferenze del museo archeologico di Olbia, i lavoratori Meridiana si sono riuniti in assemblea per discutere la strategia in vista di domani. Ovviamente, il primo pensiero di tutti è andato ad Andrea Mascia e Alessando Santocchini, i due dipendenti Meridiana (il primo pilota, il secondo assistente di volo) che da 5 giorni manifestano il lodo dissenso a 40 metri di altezza sopra un pilone di illuminazione situato nelle vicinanze dell'aeroporto Costa Smeralda. Proprio loro due, Andrea e Alessandro, in una lettera hanno dettato le "condizioni" per far ripartire la Meridiana: dare il via a una vera ristrutturazione aziendale, chiedere un ulteriore piccolo sacrificio ai dipendenti, rinnovo flotta, basamento dei nuovi aerei in Sardegna e solo poi nelle altre basi, vendita di Air Italy o completo assorbimento, stop ai wet leasing, rilancio della Maintenance, call center ad Olbia, 5 anni di mobilità. I due eroi in rosso hanno aggiunto a questa lista anche la soluzione per il San Raffaele e l'accogliemento delle richieste dei Pastori Sardi. Come a dire, in fin dei conti, che la vertenza è in realtà una sola: quella del popolo sardo. Dopo la lettera del duo Mascia-Santocchini è stato il turno di Franco Monaco, Filt Cgil. "Il confronto non può partire senza questi presupposti - ha tuonato il sindacalista Franco Monaco -. Il primo è che non possono esistere due aziende nello stesso gruppo, di cui una armata contro l'altra. Il dumping delle low cost non può essere fatto dall'interno. L'azienda deve essere una. Il secondo è che bisogna sfruttare tutti gli ammortizzatori possibili. Basta rispettare la legge. Se le aziende vengono unite, si possono chiedere altri due anni per ristrutturazione aziendale. Il terzo presupposto è che l'azienda deve smettere di esternalizzare le attività. Basta dare l'incarico della manutenzione alla Lufthansa, anche loro costano! Basta spostare il call center a Trieste. Tutte le attività devono rimanere nel perimetro aziendale. La prospettiva di questa azienda deve essere il futuro". Durante l'assemblea sono intervenuti anche il vescovo Sebastiano Sanguinetti, il sindaco Gianni Giovannelli e il deputato Giampiero Scanu. "Meridiana non va lasciata sola, sia per spronarla che per ascoltarla - ha detto Sebastiano Sanguinetti, vescovo della diocesi di Tempio-Ampurias -. Le istituzioni non possono delegare ad altri il loro compito. Questa è una vertenza nazionale. Il governo ha il dovere di dire la sua e di aiutare le parti a trovare un accordo". Più battagliero è stato il sindaco Giovannelli. "Domani è una giornata deciva per molte cose. Non solo per la Meridiana, ma anche per il San Raffaele. Questo è un territorio che si è rotto le scatole. Abbiamo perso tutto, anche il tribunale - ha detto Gianni Giovannelli, sindaco di Olbia -. Domani faremo un consiglio comunale aperto sotto il traliccio. Domani parte la mobilitazione. DObbiamo essere tutti lì sotto con Andrea e Alessandro. Olbia deve essere unita". Poi è stato il turno di Giampiero Scanu, che ha lanciato un vero grido di guerra. "Non togliamo gravità del momento - ha detto Giampiero Scanu, deputato olbiese del Partito Democratico -. Ci vuole un'assoluta libertà per non fermarsi davanti a niente e nessuno. Trovo penosi che alcuni amici compagni di viaggio possano aver attenuato la loro incisività solo per aver ricevuto una tessera per il parcheggio all'inizio dell'anno. Stiamo andando allo scontro democratico. Chi ha problemi a tenere lo sguardo fermo si faccia da parte". Dopo la fine dell'assemblea, i lavoratori sono tornati sotto al traliccio-simbolo con un corteo. ilota Andrea Mascia e l'assistente di volo Alessandro Santochini.