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Cronaca

La Maddalena, si lavora per aprire la prima Casa della Salute

La Maddalena, si lavora per aprire la prima Casa della Salute
La Maddalena, si lavora per aprire la prima Casa della Salute
Olbia.it

Pubblicato il 14 February 2015 alle 16:15

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La Maddalena, 14 Febbraio 2015 – La Direzione della Asl di Olbia guarda a la Maddalena come ad un laboratorio, dove aprire in via sperimentale una Casa della Salute nel quale stabilire e testare i percorsi per poi estenderli al resto del territorio aziendale. Ma non solo: nell’Isola, a breve, verranno potenziati i servizi rivolti ai pazienti critici con l’attivazione dei percorsi di gestione delle cure domiciliari di terzo livello e delle cure palliative. Negli scorsi giorni il Direttore sanitario della Asl di Olbia, Salvatore Ortu, ha incontrato a La Maddalena i Medici di medicina generale, quelli di continuità assistenziale, gli operatori del Distretto, per discutere del potenziamento dei servizi nell’Isola. “Sulla base delle linee guida ministeriale vogliamo creare un gruppo di lavoro composto da rappresentanti dei Medici di medicina generale, dell’ospedale, della continuità assistenziale, del servizio delle professioni sanitarie e del Distretto, in grado di realizzare un progetto condiviso e immediatamente applicabile che ci consenta di attivare in via sperimentale la Casa della salute a La Maddalena”, ha spiegato Salvatore Ortu durante l’incontro, “una struttura che dovrebbe prevedere la presenza del Medico di base nelle ore diurne e della guardia medica in quelle notturne, coadiuvati dalla presenza dell’infermiere e in cui verranno garantite le consulenze specialistiche; l’attività di queste strutture dovrebbe integrarsi con quella ospedaliera, in particolare dinanzi alle emergenze del territorio”. Durante l’incontro si è affrontato anche il tema della gestione del paziente in dimissione protetta, al quale garantire sia cure domiciliari di terzo livello che cure palliative: “si tratta dei percorsi per la gestione del paziente che viene dimesso dalle strutture sanitarie e che presenta un elevato livello di complessità e con criticità legate all’instabilità clinica (come ad esempio pazienti oncologici in fase terminale, con malattie neurologiche degenerative, sla, distrofia muscolare, etc.): con l’attivazione di questo processo, che riguarda anche le cure palliative, si vuole creare una continuità tra ospedale e territorio, garantendo una presa in carico domiciliare multidisciplinare e multi professionale”, ha spiegato Anna Maria Manconi, direttore del Distretto di Tempio, responsabile del progetto aziendale, “cure domiciliari di terzo livello”, che verrà esteso anche alle cure palliative. La Direzione Aziendale auspica che questo processo possa collegarsi al progetto Ministeriale per la tutela della salute nelle isole minori, cosa per cui l’Azienda sanitaria e l'Assessorato Regionale dell'Igiene e Sanità stanno attivamente interloquendo con il Ministero della Salute.