Il John Gotti arriva alla sua seconda stagione, già famoso al pubblico Olbiese, costituisce un oasi di relax in un contesto diverso; si può scegliere di rilassarsi sull’ amaka, oppure sedersi ai tavoli disposti sul prato che ricopre l’intera area. Una zona recuperata alle grinfie delle sterpaglie e dell’abbandono.
Allora Diego, un’ oasi di verde in un contesto un po’ inusuale; casualità o ricerca? Entrambe, volevo creare insieme al mio socio Maurizio Cocco, qualcosa dove ci fosse uguaglianza, un posto che andasse al di là delle classi sociali, in effetti, nella nostra città mancava qualcosa del genere.
Il John Gotti, abbiamo visto, riesce a pieno nel suo intento, quali erano i vostri obbiettivi primari? Fondamentalmente il John Gotti non è stato creato per fare business. Il progetto iniziale era quello di creare un qualcosa di bello che fosse un punto di ritrovo per tutti, utile alla comunità.
Il progetto prende vita qualche anno fa, dalla realizzazione ad oggi i lavori sono stati tanti… Si tutta ha inizio nel 2007, il comune non riusciva a trovare una società che si occupasse del controllo e cura dell’area, io e Maurizio, decidiamo di richiederne la gestione. Il primo lavoro è stato quello del campo da calcetto, con la denominazione BFC ( Bandinu Football club). Dopodichè, decidiamo di fare un altro campetto, questa volta nella zona che ora ospita il locale, entrambi costruiti con manto erboso professionale, spogliatoi e docce.
Dunque tu e Maurizio siete i padri di quest’iniziativa, come avete vissuto la cosa? Benissimo, Maurizio lo conosco dal 1992, c’è sempre stato quel feeling che raramente si trova, c’è sempre stata diciamo ,da parte di entrambi, la volontà di costruire qualcosa di simile a questa.
Da amici a soci in affari, come avete intrapreso il progetto? E’ il frutto di tanti sacrifici, che vanno al di là del nostro lavoro quotidiano. Ci alzavamoalle 5 del mattino e sino alle 8 si faceva un po’ di tutto, poi al lavoro, io per l’azienda di famiglia, lui come libero professionista; Poi la sera di nuovo qui, a sistemare e costruire, sino a tarda notte, è stato così per mesi. Qui ci sono i sacrifici di entrambi,ci siamo occupati di tutto; dalle luci ai sentieri in muratura, gli arredi, il bar, tutti lavori eseguiti dai sottoscritti, le imprese esterne sono state qui solo per costruire lo specifico, impianti e tubazioni ad esempio. Le decorazioni sono a cura di due ragazzi della zona: Marco Degortes e Fabrizio Aresu ( KF Crew) .
Il nome John Gotti è sinonimo d’intrattenimento a tutto tondo? Si, abbiamo scelto d’offrire un alternativa a ciò che solitamente si trova in città; puoi giocare al calcio balilla o fare due tiri al canestro, e rifocillarti con le grigliate di carne.
Viste le lamentele dei vicini la cosa non è stata facile immagino.. No, giustamente coloro che abitano proprio qui davanti hanno espresso più volte questo disagio, così abbiamo deciso di creare un sistema audio con presenza capillare, per favorirne l’ascolto senza però disturbare. Un luogo ideale per una serata di piacevole intrattenimento, tutto questo è il John Gotti.
