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Golfo Aranci, Camping Abusivo: problematiche e opportunità in vista della stagione estiva

Ecco la proposta della consigliera comunale di opposizione Giuly Masala

Golfo Aranci, Camping Abusivo: problematiche e opportunità in vista della stagione estiva
Golfo Aranci, Camping Abusivo: problematiche e opportunità in vista della stagione estiva
Olbia.it

Pubblicato il 14 April 2024 alle 06:00

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Golfo Aranci. La stagione estiva è alle porte e, a breve, molto probabilmente, si ripresenterà il problema del campeggio abusivo. Come è noto, in Sardegna vige il divieto di occupazione del suolo e di conseguenza il campeggio libero risulta severamente vietato. L’unico modo per campeggiare in camper o roulotte sarebbe quello di usufruire delle strutture per campeggi autorizzati o delle aree attrezzate e designate a tale scopo.

“Si avvicina l’estate e un altro dei problemi cari alla comunità è quello del campeggio selvaggio e abusivo che ogni estate, rischia di diventare un’emergenza ambientale e sanitaria”. Questa la denuncia via social della consigliera comunale di opposizione del gruppo “Cambia con noi” Giuly Masala che, alle porte della stagione estiva, ricorda quanto sia necessario affrontare, con delle soluzioni non troppo invasive, il problema del campeggio abusivo a Golfo Aranci. La sua soluzione? Trovare il luogo idoneo per attrezzare un’area sosta camper con servizi di carico e scarico delle acque nere e raccolta di spazzatura differenziata. “La gestione del servizio potrebbe anche essere pubblica e a carico del Comune con l’assunzione di giovani o con incentivi alla formazione di nuove cooperative under35” propone la consigliera.

Di seguito il parere del Comitato spontaneo di cittadini nato nel 2020 con l’obiettivo della tutela ambientale locale MAREMOSSO: “Nonostante la problematica si ripresenti ogni estate da diversi anni, Golfo Aranci non ha ancora lavorato per definire un’area attrezzata. Il risultato sono parcheggi e zone naturalistiche prese d’assalto durante il periodo estivo con scarichi di liquami a cielo aperto in zone abitate e frequentate, abbandono di rifiuti e fuochi liberi in spiaggia e nelle cale. Il campeggio abusivo favorisce inoltre l’abbandono dei rifiuti nell’ambiente, incoraggia l’accensione di fuochi liberi e favorisce il prelievo di ingenti quantitativi di acqua potabile dalla rete dell’acquedotto comunale. Un utilizzo non consentito dalla legge che crea sprechi di questa preziosa risorsa.

Le zone prese maggiormente d’assalto sono quelle più defilate, che permettono ai campeggiatori un maggior contatto con la natura, ma si tratta di aree estremamente delicate, in un territorio riconosciuto come Sito di Interesse Comunitario e Zona di Protezione Speciale: il parcheggio di via Marconi (ai piedi di Monte Ruju), lo sterrato della Balimedda  (zona di transito dei mufloni) e Cala Spada (zona residenziale), il parcheggio dei Baracconi (area naturalistica dove dovrebbero vigere divieti ancor più restringenti) e di fronte all’edificio del Comune, sul lungomare turistico e in pieno centro abitato. Le soste collettive sono chiaramente incentivate dalla mancanza di controllo e gestione del problema da parte delle amministrazioni che si sono susseguite in questi anni. Sarebbe forse bastato un aumento dei controlli da parte degli enti di competenza per disincentivare una modalità turistica di cui non beneficia l’ambiente. Anche se noi di Maremosso, siamo per la filosofia dell’attrezzarsi e non per quella di punire. La costruzione di un'area attrezzata consentirebbe un territorio più pulito, la possibilità di creare posti di lavoro e ospitare un turismo che per sua natura è più rispettoso dell'ambiente.”