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Pubblicato il 26 August 2016 alle 17:47
Olbia, 26 Agosto 2016 - Solo nelle campagne si ha l'esatta percezione dell'emergenza che sta affrontando la Gallura: acqua razionata, risorsa idrica sempre più scarsa, incendi che mettono in ginocchio le aziende agricole. Nelle città e nei paesi quasi nessuno si rende conto che la Diga del Liscia, il polmone idrico del Nord est Sardegna, è quasi a secco. La denuncia è di Marco Marrone, presidente del Consorzio di Bonifica della Gallura.
La diga del Liscia, infatti, è ai minimi storici. Le piogge invernali sono state insufficienti e non piove da settimane. I consumi estivi sono massicci e il livello dell'acqua cala sempre di più. Servono interventi urgenti come il recupero delle acque reflue depurate, lo sfruttamento del Rio Padrongianus e delle sue acque, l'intercettazione dell'acqua sul monte Tova. Lo stesso allarme è stato lanciato dalla Coldiretti Gallura, guidata da Giambattista Manduco. La Coldiretti chiede che le istituzioni si attivino per la proclamazione dello stato di calamità naturale.
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