Thursday, 25 April 2024

Informazione dal 1999

Politica

Fedele Sanciu: difenderemo la Gallura uniti, contro il cagliaricentrismo della casta cagliaritana

Fedele Sanciu: difenderemo la Gallura uniti, contro il cagliaricentrismo della casta cagliaritana
Fedele Sanciu: difenderemo la Gallura uniti, contro il cagliaricentrismo della casta cagliaritana
Olbia.it

Pubblicato il 11 May 2012 alle 20:40

condividi articolo:

“Mai detto che Cappellacci non sarà rieletto” “Sono rispettoso delle scelte e dei percorsi altrui, ho sempre parlato nel rispetto delle istituzioni che rappresento, nel rispetto dei ruoli, ma ognuno è responsabile delle scelte che fa ed in questo caso il presidente Cappellacci è uno dei responsabili del caos istituzionale che si è venuto a creare dopo il referendum (da lui sostenuto)”. “Non ho però mai detto che non sarà rieletto, ho fatto invece un ragionamento più articolato e ho spiegato che tutte le scelte fortementecagliaricentriche portate avanti da lui e da tutti quelli che lo hanno preceduto, eletti con questo sistema elettorale, non fanno bene alla Sardegna e ai territori che la compongono. Porteranno sempre, se dovesse perpetrarsi questa condotta accentratrice, di qualunque parte politica sia, il logoramento delle istituzioni, la sfiducia dei cittadini nella Regione che perderà sempre più la sua credibilità e verrà percepita come unente tentacolare, onnivoro, che soffoca le iniziative dei territori. Così si va contro le scelte fatte a livello nazionale ed europeo che tendono al federalismo ed alla gestione autonoma delleperiferie, in collegamento con i vari livelli dei governi centrali”. “Movimento referendario: sigla anonima che nasconde la vera casta cagliaritana”. “Il sussulto e la reazione gallurese contro quella che è una vera propria ingiustizia che sovverte la volontà di un popolo che non vuole perdere la propria autonomia e la propria identità per fare un passo indietro di 30 anni, non possono essere capiti daiprincipi della casta che si nascondono dietro la siglaMovimento referendario. La nostra provincia non è un consiglio, una giunta o un presidente di un ente, o peggio un monarca, come affermano questi personaggi, bensì è l’identità di un popolo che non accettadi essere schiacciato e che noi difenderemo in tutte le sedi, spogliandoci anche dei nostri ruoli istituzionali, come semplici cittadini insieme a tanti altri cittadini, uniti contro quello che è un sopruso studiato a tavolino dai principi della casta cagliaritana. Di costoro ormai si sono persi i nomi perché preferiscono mascherarsi dietro una sigla anonima, ma tutti sanno che da anni occupano gli scranni del Consiglio regionale e vogliono restarvi inchiodati a lungo, arroccati nel palazzo, preferendo il caos istituzionale al buon governo della regione e dei territori, logorando le istituzioni, mettendo gli uni contro gli altri, le periferie contro il centro. Siano prudenti perché chi semina vento raccoglie tempesta”. “Condivido le opinioni di Giuseppe Castiglione, Presidente dell’Unione Province Italiane”. “Condivido quanto ha dettoGiuseppe Castiglione, Presidente dell'Unione delle Province Italiane, su un noto quotidiano nazionale. Il percorso che portò all’istituzione delle nuove province regionali, all’epoca era sbagliato, ma lo stesso ragionamentonon si poteva applicare alla provincia Gallura che rappresenta l’identità di un popolo , una ben precisa entità storica, culturale ed economica che la stessaprovincia-madre, quella di Sassari, che prima della divisione risultava essere la più vasta d’Italia in termini di superficie,con una illuminata politica di decentramento la accompagnò verso la conquista dell’autonomia. Con Castiglione condividol’opinioneche la popolazione, con il voto del referendum, ha espresso una forte volontà di riforma del sistema non di eliminazionetout court, che può essere raggiunta riducendoil numero delle Province, eliminando ad esempioquelle delle aree metropolitane e quelle piccole che non hanno omogeneità culturale ed economica,tagliando gli enti strumentali delle Regioni e riorganizzando gli uffici periferici dello Stato intorno alle nuove realtà provinciali. Questa è un’occasione storica per il Consiglio regionale che può approvare un riforma organica rispettosa dei bisogni di rappresentanza dei territori”.