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Cronaca

Ex San Raffaele, Sardaleasing respinge le accuse

Ex San Raffaele, Sardaleasing respinge le accuse
Ex San Raffaele, Sardaleasing respinge le accuse
Olbia.it

Pubblicato il 24 September 2014 alle 17:23

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Sassari, 24 Settembre 2014 - Vicenda ex San Raffaele, a parlare sono le banche. In una conferenza stampa, convocata a Sassari, hanno parlato della vicenda ex San Raffaele Franco Rabbiti, presidente di Sardaleasing, e Stefano Esposito (amministratore delegato), i quali hanno respinto le accuse fatte durante il consiglio comunale nel quale sono state approvate le delibere sul nosocomio privato, tra cui gli espropri dei terreni che sono in possesso degli istituti di credito. "Non e' il pool di banche su cui si devono fare pressioni, noi siamo pronti da tempo a chiudere entro meta' ottobre, come ci era stato richiesto", ha affermato il presidente Franco Rabbiti. "Siamo i primi a voler concludere la cessione dello stabile - ha sottolineato il presidente Rabitti - e per questo, pur in mancanza di accordo con i curatori fallimentari sul valore dell'immobile, Sardaleasing e gli altri componenti del pool gia' ad agosto hanno assunto la delibera di cessione, riservandosi di giungere successivamente a una definizione delle controversie, con una transazione o al limite estremo andando in causa". In seguoto al crac della Fondazione Monte Tabor di don Verzè, le banche finanziatrici hanno dovuto confrontarsi con i curatori fallimentari. Le banche sono sì proprietarie delle proprietà dell'Ex San Raffaele , ma non ne hanno la disponibilità che è giuridicamente in mano ai curatori. I terreni, sui quali si è discusso molto in conisglio comunale di Olbia e che sono fondamentali per la buona riuscita dell'operazione, non sono di proprietà delle banche ma della procedura fallimentare. "Proprio per evitare lungaggini burocratiche - ha spiegato il presidente Rabitti - abbiamo deciso di cedere comunque l'immmobile, l'unica via a disposizione per consentire ai nuovi acquirenti di completare la costruzione dei tempi utili e poter inaugurare il nuovo ospedale nei primi mesi del 2015". Insomma, la palla torna in mano al Qatar, ma soprattutto alla elefantiaca burocrazia italiana.