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Cronaca

Elezioni Olbia. Il M5S punta sull'ambiente e sulla sostenibilità alimentare

Elezioni Olbia. Il M5S punta sull'ambiente e sulla sostenibilità alimentare
Elezioni Olbia. Il M5S punta sull'ambiente e sulla sostenibilità alimentare
Angela Galiberti

Pubblicato il 28 May 2016 alle 16:13

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mirko busto teresa piccinnu olbia movimento 5 stelle elezioni 2Olbia, 28 Maggio 2016 - Un modo diverso di concepire la politica e il potere, ma soprattutto un modo diverso di fare campagna elettorale. Niente comizi per il Movimento 5 Stelle Olbia e la sua candidata sindaca, Maria Teresa Piccinnu. I grillini olbiesi hanno una tattica differente, se di tattica si può parlare: piuttosto che ripetere allo sfinimento i punti più importanti del programma, la candidata Piccinuhaoptato per degli incontri tematici con i loro portavoce a livello nazionale. Dopo l'eurodeputato Ignazio Corrao, è stato il turno del portavoce e deputato Mirko Busto.

Ingegnere Ambientale con tanto di dottorato di ricerca conseguito Centro di ricerca europeo (JRC-IES), Busto è molto noto all'interno del Movimento 5 Stelle per la sua attività parlamentare in favore dell'ambiente e della salute. Temi, questi, che possono sembrare lontani da una realtà relativamente piccolacome quella olbiese, ma Olbia è uno dei comuni più estesi d'Italia e le tematiche ambientali, considerate anche le due alluvioni che hanno colpito la città, non possono essere messe da parte. Anzi, devono essere portate al centro del dibattito politico.

L'onorevole Mirko Busto ha così incontrato simpatizzanti, elettori e curiosi al Caffè Terranova di via Nanni, dove ha tenuto una vera e propria lezione di sostenibilità ambientale. Tra gli argomenti trattati le notizie riguardanti l'olio di palma e il suo impatto devastante sull'ecosistema, gli effetti della grande distribuzione sul prezzo e sulla produzione agricola, il brevetto sulle sementi, il dissesto idrogeologico e i cambiamenti climatici. Argomenti di grande levatura che l'onorevole Busto ha abilmente calato nella realtà locale olbiese.

Durante l'incontro si è parlato in modo piuttosto approfondito di alimentazione a 360°: dalla produzione al consumo, passando per concimi, diserbanti, etica e inquinamento. DI particolare importanza è stato il passaggio sul glifosato:uno deglierbicidipiù utilizzatiin agricoltura e non solo. "Il glifosato funziona così - ha spiegato Mirko Busto -. Secca la pianta dalle foglie alle radici, uccidendola. Il glifosato viene usato ovunque, anche ai lati delle strade come ben sapete. Dove va a finire questo glifosato? Non si sa. In Germania è stata fatta una ricerca dalla quale è emerso il 99,6% dei tedeschi ha, nelle urine, tracce di glifosato. Il 75% di questi campioni aveva una concentrazione cinque volte superiore ai limiti consentiti. E in Italia? Non si sa. La Toscana è una delle poche regioni che cerca il glisofato nelle acque superficiali. L'Arpat l'ha trovata nel 60% dei campioni". La Toscana, per amor di precisione, ha vietato l'uso extra agricolo del glifosato nel Luglio 2015, in seguito alla sua classificazione come sostanza "probabilmente cancerogena per l'uomo" da parte dell'Oms.

Non esistono dati sulla Sardegna relativi al glifosato, né esistono dati riguardo l'uso dei mangimi con Ogm che, a differenza di quel che si pensa, vengono utilizzati anche nell'isola benché si creda il contrario. "In Sardegna si è abituati a vedere gli animali al pascolo - ha detto Mirko Busto -, ma anche questi animali mangiano mangimi quando rientrano nella stalla". Il che vuol dire che chi mangia carne mangia anche ogm, ma non solo: la dieta basata su proteine animali non è sostenibile (gli allevamenti producono CO2 e consumano tanta acqua) e non è nemmeno sana, visto che sempre l'Oms ha inserito la carne lavorata nel Gruppo 1 che riuniscele sostanze cancerogene. "In un paese normale ci sarebbe un dibattito sano su questo tema, basato su dati scientifici - ha ironizzato il deputato grillino -. Invece ci si divide in fazioni e non si fa informazione".

L'incontro si è concluso con un affondo contro il TTIP, il patto transatlantico che permetterà - se approvato - l'invasione di prodotti americani che non rispettano i criteri qualitativi e di sicurezza che devono essere rispettati dalle aziende che producono in Italia e in Europa. Un patto che avrà sicuramente ripercussioni negative sulle produzioni locali, quelle che fanno della Sardegna (e di Olbia) un piccolo paradiso turistico e di biodiversità.