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Cronaca

Ecco "Arrivederci, Tavolara": il romanzo di Fabio Columbano ambientato in Sardegna

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Paolo Ardovino

Pubblicato il 04 August 2015 alle 18:00

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Olbia, 4 agosto 2015 - Sono circa le 11 del mattino quando Fabio Columbano si presenta all'incontro. Pantaloni grigio chiaro e camicia azzurrina, in mano il suo libro. Nell'immaginario collettivo è facile pensare la figura dello scrittore con tanto di borse sotto gl'occhi, outfit sbrigativo e sguardo immerso tra mille pensieri, molto più difficile associarla ad un personaggio curato, preciso e dall'espressione sicura qual è Fabio. Lui infatti nella vita si occupa di tutt'altro, precisamente di consulenza e formazione in ambito di Risorse Umane. Conoscendolo, però, ronzerà sicuramente in testa la fatidica frase l'abito non fa il monaco, anzi, per rimanere in tema un libro non si giudica dalla copertina. "Sono un lettore accanito - esordisce Fabio Columbano -, sia dalle elementari, passando per scuole medie e superiori ho avuto insegnati d'italiano che mi hanno trasmesso davvero tanto. Leggo tutto, apprezzo molto i romanzi d'avventura ma non disdegno neanche il genere Romance". Ed ecco quindi alcune curiosità sull'autore ed il suo romanzo d'esordio, che sarà presentato venerdì 7 agosto presso la spiaggia di Nodu Pianu dalle 19:30 attorno la cornice suggestiva di Tavolara (raffigurata tra l'altro nella foto di copertina di Giacomo Altamira) ed il contributo di Augusto Ditel. Ecco, appunto, ma com'è nata l'idea di scrivere "Arrivederci, Tavolara"? L'idea vera e propria mi è venuta mentre ero in vacanza in Thailandia. E la cosa può sembrare paradossale, visto che le vicende del romanzo si sviluppano tra Olbia, Tavolara, Telti, l'Ogliastra o anche Roma, Milano e Parigi. Quanto tempo è durata la stesura del libro e come ti è sembrata questa nuova esperienza? Tra programmazione e scrittura possiamo dire che ho spento la Tv per un anno e mezzo e ogni volta che avevo l'occasione mi sono dedicato a scrivere. Ho dovuto studiare molto e rivisitarmi continuamente, la mia fortuna è stata incontrare Luana Canu, ragazza di Calangianus della casa editrice Volta la Carta Edizioni, con la quale abbiamo svolto un gran lavoro di editing. Mi sono divertito tanto. Su cosa è incentrato il romanzo? Alla base di tutto c'è l'incontro tra una ragazza - che arriva in Sardegna in vacanza -ed un ragazzo sardo. Il personaggio di Manola è forse quello che colpisce di più; ciò è dovuto al suo fascino e al fatto d'essere la nipote dell'Emiro del Qatar. La storia si muove quasi interamente in Sardegna, tra luoghi citati prima come Telti (paese di Fabio Columbano ndr), la stessa Olbia, Tavolara, l'Ogliastra e tanti altri. Perchè questa scelta? Mi piace l'idea che questo libro possa rappresentare uno spot per la nostra regione. Non ho scelto innanzitutto la Costa Smeralda per non cadere in un qualcosa di scontato, ho scelto comunque luoghi conosciuti e dove il lettore può immedesimarsi più facilmente, essendo proprio attorno a lui. Tuttavia nel corso della storia si succedono anche diversi camei di personaggi locali noti e facilmente intuibili. Se dovessi dire una parte della stesura che più ti ha impegnato? Ho pensato parecchio a come creare un punto di rottura all'interno della storia, e dopo un'attenta riflessione sono arrivato a scegliere la strage del Ciclone Cleopatra. Infine, si tratta di un'opera isolata o credi di proseguire con la tua passione? Vorrei continuare, ho già altre storie in testa che attendono di essere sviluppate. Dovessi darmi un voto? 7. Con tanta voglia di migliorarmi.