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Dalla piazza alla rete. La campagna elettorale si fa su Facebook

Dalla piazza alla rete. La campagna elettorale si fa su Facebook
Dalla piazza alla rete. La campagna elettorale si fa su Facebook
Olbia.it

Pubblicato il 18 April 2011 alle 00:48

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Quando furono Giovannelli e Degortes a contendersi la poltrona di primo cittadino, Facebook ancora non c’era. Eppure sono passati solo quattro anni, ma sembra quasi impensabile, oggi, seguire una campagna elettorale senza l’ausilio del popolare social network. Quelle di maggio sono le prime amministrative dell’era Facebook e il portale risulta essere un fondamentale punto di riferimento, sia per i cittadini che per i candidati stessi. Utenti giovani e meno giovani, tutti impegnati, in un modo o nell’altro, nell’informarsi, nel curiosare o nel sostenere un candidato o l’altro. Sono i fruitori di Facebook i veri protagonisti di questo fenomeno; trasferiscono la campagna elettorale dalle piazze alla rete, esponendo le proprie convinzioni politiche ai fini della sensibilizzazione o della denigrazione, in alcuni casi.

Facendo una rapida ricerca, sono numerosi i gruppi virtuali che sostengono i candidati a sindaco. Giovannelli e Nizzi detengono, comunque, il monopolio delle attenzioni della maggior parte degli utenti. Il sindaco uscente, per esempio, è diventato famoso per la sua assidua presenza su Facebook, da sempre. La sua “amicizia” diventò, per molti, quasi un motivo di vanto. Settimo Nizzi, invece, pare che non sia stato contagiato dalla popolarità del fenomeno. Il profilo che porta il suo nome, infatti, non è da lui direttamente aggiornato. Terreno di scontro tra i sostenitori dell’uno o dell’altro, le bacheche virtuali sono bombardate da link, pensieri, frasi di incoraggiamento e vere e proprie accuse, con toni spesso accesi e poco concilianti. È così che nascono i tormentoni di questa campagna elettorale, come il famoso “Io sto con Egli”, una parafrasi delle parole pronunciate da Nizzi all’indomani delle accuse fatte dal suo ex delfino. Sono diventati un vero e proprio caso anche gli “asinelli”, un gruppo di persone che, nascoste dietro l’immagine di un asino, dedicano poesie ironiche a Giovannelli e ai suoi “seguaci”, suscitando l’irritazione di quest’ultimi. Per quanto riguarda i candidati consiglieri, il discorso non si discosta dal precedente. Giovani e meno giovani non sdegnano l’utilità del social network. C’è chi pubblica il proprio santino e chi “infesta” le bacheche virtuali con slogan, simboli e programmi per la città.

Poesie, elogi, incoraggiamenti, sviolinate, insulti, calunnie. Facebook non è solo questo. Ci si serve del portale anche per l’organizzazione degli eventi. Le convocazioni di assemblee, le presentazioni dei candidati e le conferenze stampa passano tutte per il social network. Stessa questione per quanto riguarda i programmi elettorali delle coalizioni. Circolano sulla rete e su Facebook vengono proposti, consigliati, criticati e sostenuti.