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Crescono esportazioni sarde verso Paesi Arabi: quasi 100 milioni nel 2016

Crescono esportazioni sarde verso Paesi Arabi: quasi 100 milioni nel 2016
Crescono esportazioni sarde verso Paesi Arabi: quasi 100 milioni nel 2016
Olbia.it

Pubblicato il 17 March 2017 alle 10:57

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Olbia, 19 Marzo 2017 -E’ di oltre 96milioni di euro il bilancio 2016 dell’export delle imprese manifatturiere (di tutte le tipologie tranne quelle petrolifere) della Sardegna verso i Paesi Arabi. Di questi, oltre 50 milioni di euro sono rappresentati dalle esportazioni delle imprese artigiane e dalle Micro e Piccole imprese. La vendita verso la sponda sud del Mediterraneo di alimentari, articoli in pelle e tessili, abbigliamento, prodotti in metallo e altre produzioni manifatturiere, nell’anno appena concluso ha registrato una crescita del +2,7% rispetto all’anno precedente.

Sono questi i dati 2016, in controtendenza rispetto al calo del 4,9% del totale delle esportazioni sarde, reso noto pochi giorni fa, sull’export della Sardegna verso Arabia Saudita, Libia, Libano, Algeria, Egitto, Marocco, Tunisia, Emirati Arabi Uniti, Qatar, Oman, Bahrain, Iraq, Giordania, Siria e altri paesi appartenenti alla Lega degli Stati Arabi, elaborati dall’Ufficio Studi di Confartigianato, su dati ISTAT.

47,9 milioni di euro di prodotti sardi del manifatturiero sono volati in Arabia Saudita (+45,2% rispetto al 2015), 15,2 verso gli Emirati (-33,1%), 14,9 verso il Bahrein (+ 161,1%), 4,8 verso la Tunisia (+28%), 4,5 verso il Marocco (+90,3%), 2,9 verso l’Egitto (-56,3%) e 2milioni verso la Libia (+187,6%).

Questi dati confermano più cose – afferma Stefano Mameli, Segretario Regionale di Confartigianato Imprese Sardegna - che il trend cresce ormai dal 2014, che per le nostre imprese lo spazio di crescita è enorme, che le piccole realtà si stanno affacciando con sempre maggiore determinazione fuori dai confini, e che bisogna investire nell’internazionalizzazione, come la Regione e le imprese fanno da qualche tempo”. “Le imprese hanno ormai capito che il “mercato domestico” non è più sufficiente e che quello globale offre molteplici opportunità da cogliere – continua il Segretario- per questo le aziende artigiane parteciperanno a Cagliari alla 3° Borsa Internazionale delle Imprese Italo Arabe, importante evento organizzato per far cogliere le opportunità al sistema produttivo isolano”.

Tra i 30 partner commerciali della nostra regione, l’Arabia Saudita è al quinto posto, gli Emirati occupano il decimo, il Bahrein l’undicesimo, la Tunisia il 26esimo e il Marocco il 28esimo. A primi tre posti gli USA, la Spagna e il Regno Unito.

Tra le province la leader è Cagliari con 85,1 milioni di euro di export con + 11,0% rispetto al 2015, al secondo posto Carbonia-Iglesias con 3,7 milioni di euro (+52,5% rispetto al 2015), segue Oristano con 3,3milioni di euro (+124,4%) e Sassari con 2,5milioni (+51,6%). Segno negativo invece per Olbia-Tempio -89,5%, Nuoro -1,5%, Ogliastra -4,8% e il Medio Campidano a 0.

L’Agroalimetare:Il valore dell’export di prodotti alimentari e bevande Made in Sardegna verso questi Paesi è di 4 milioni di euro, 2,3milioni di euro in più rispetto all’anno precedente. L’export di alimentari pesa per il 4,1% sull’export di manufatti al netto dei prodotti energetici. Le esportazioni di beni alimentari e di bevande prodotti sull’isola verso questi paesi rappresentano il 2,2% delle esportazioni totali di prodotti alimentari e bevande sarde ed il 3,0% di quelle dirette verso i paesi extra Ue a 28. Tra i beni alimentari e le bevande realizzati sull’isola quelli maggiormente richiesti dai Paesi della Lega degli Stati Arabi sono i prodotti lattiero-caseari (53,8% totale export alimentari e bevande) e granaglie, amidi e prodotti amidacei (27,5%).

Export Imprese Artigiane e PMI:Molto bene l’export dei settori a maggior concentrazione di Imprese Artigiane e di Piccole e Medie aziende (come per esempio l’alimentare, l’arredo o la moda); da questi, sempre nel 2016, la Sardegna ha esportato 50,8 milioni di euro, crescendo del 67,2% rispetto ai 30,4 milioni di euro del 2015. Preferiscono i prodotti delle piccole aziende gli acquirenti dell’Arabia Saudita (41,3 milioni), della Tunisia (3,2 milioni), Emirati (1,7 milioni), Libia (1,7 milioni) e il Marocco (1,4 milioni di euro). Dei 50,8milioni esportati dalle PMI, 44,5 sono partiti da Cagliari, 2,8 da Oristano, 1,8 da Carbonia-Iglesias, 1,4 da Sassari e 300mila euro da Olbia-Tempio. Nessuna esportazione dalle altre province.

Il mercato degli Stati Arabi è una opportunità fondamentale per lo sviluppo delle imprese sarde e per la Sardegna intera – continua Mameli – l’export che cresce in questi Paesi significa che le nostre piccole imprese stanno riuscendo a unire tradizione e maestria a ricerca e perfezione, per soddisfare le esigenze di clienti che pretendono innovazione e prodotti qualitativamente perfetti”. “Inoltre – prosegue il Segretario di Confartigianato - quello che proviene dall’agroalimentare è un segnale molto positivo che dice come il settore abbia ampi margini di crescita soprattutto se teniamo in considerazione che l’export dei prodotti sardi rappresenta solo lo 0,6% del valore complessivo delle totale delle esportazioni alimentari made in Italy”.

Per Confartigianato Sardegna, il canale dell’export, la penetrazione dei mercati stranieri da parte anche di piccole e piccolissime imprese, rappresenta un’opportunità molto importante ed è indispensabile che si continui con la politica dell’internazionalizzazione delle imprese. Inoltre è indispensabile la tutela della qualità e quindi della riconoscibilità del made in Sardegna in campo alimentare che costituisce una voce importante delle nostre esportazioni manifatturiere. Occorre, per questo, lavorare maggiormente sul riconoscimento dei marchi di tutela come, per esempio, l’IGP.

Siamo convinti che la nostra regione possa diventare un “laboratorio” di nuove piccole imprese – sottolinea Mameli - che in rete tra loro possano sfruttare i settori trainanti per una vera crescita economica regionale”. “Questo è il caso di StoreSardinia – conclude - il progetto di Confartigianato Imprese Sardegna, le cui imprese sono presenti alla Borsa Italo Araba per proporre pane, pasta, panadas, formaggi, olio, olive, vino e dolci ai buyer arabi, che attraverso le missioni internazionali, l’attività di promozione e un sito plurilingue, sta facendo conoscere i prodotti sardi nel mondo e sta permettendo alle imprese di vendere i propri prodotti in Nazioni difficilmente raggiungibili”.

Secondo l’Associazione Artigiana, quelle dell’artigianato sardo e delle piccole imprese, sono potenzialità che vanno aiutate ad emergere con importanti azioni di sostegno come quelle dei bandi sull’internazionalizzazione le cui risorse sono state spese velocemente. Per questo Confartigianato, anche nelle osservazioni alla Manovra Finanziaria, ha chiesto di inserire fondi relativi ai voucher per l’internazionalizzazione.