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Cronaca

Cooperazine internazionale: la Sardegna scommette sul Mediterraneo

Cooperazine internazionale: la Sardegna scommette sul Mediterraneo
Cooperazine internazionale: la Sardegna scommette sul Mediterraneo
Dénise Meloni

Pubblicato il 11 September 2017 alle 16:24

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Cagliari, 17 settembre 2017– “Qualcuno dice ‘aiutiamoli a casa loro’, noi diciamo ‘aiutiamoci a crescere insieme’. Con questo programma non cambieremo il mondo, ma di certo dimostriamo che qualcosa possiamo cambiarla, e in meglio, facendo vincere sui problemi le opportunità.” Lo ha detto il presidente della Regione Francesco Pigliaru presentando, questa mattina a Villa Devoto, il nuovo bando del programma europeo di cooperazione transfrontaliera mediterranea ENI CBC Med 2014-2020, di cui la Regione Sardegna è Autorità di Gestione. Il bando vale 84,6 milioni di euro su un totale di 209 milioni, cui occorre aggiungere il co-finanziamento nazionale del 10% sui singoli progetti. Per paesi coinvolti e risorse disponibili il programma, che è stato illustrato dalla Direttrice Anna Catte, è la più grande iniziativa di cooperazione transfrontaliera dell’Unione Europea nello spazio mediterraneo. La Regione Sardegna, che lo guida fin dalla nascita, nel 2007, è stata riconfermata Autorità di Gestione dai Paesi partecipanti e dalla Commissione Europea. Il Programma finanzia progetti su temi di comune interesse selezionati tramite bandi aperti e realizzati in partenariato da soggetti provenienti dalle due sponde del Mediterraneo. Partecipano 95 territori che fanno parte di 13 paesi: Cipro, Egitto, Francia, Grecia, Israele, Italia, Libano, Giordania, Malta, Palestina, Portogallo, Spagna e Tunisia. “La Sardegna è al centro di un bacino che in uno spazio geografico molto piccolo racchiude differenze di reddito enormi, con ciò che ne consegue sul fronte dei flussi migratori. ENI CBC Med è un esempio chiarissimo di come si può intervenire direttamente sulle cause che ne sono all’origine”, ha spiegato il presidente Pigliaru, che ha aggiunto un riferimento al problema degli sbarchi diretti dall’Algeria. “Abbiamo ottenuto il pressing da parte del nostro Governo per chiudere quel canale, ma siamo da tempo impegnati per coinvolgere le autorità algerine nei progetti e costruire una piattaforma di collaborazione con loro.”

Di “sviluppo congiunto e il più possibile integrato per risaldare la fiducia reciproca, lo scambio, il benessere tra territori” ha parlato Anna Catte entrando nel merito dei contenuti del bando che prevede, tra le tematiche di maggiore interesse, lo sviluppo economico e la competitività dei territori, il turismo sostenibile, le sfide legate al cambiamento climatico (acqua, rifiuti, energia, protezione delle risorse naturali e gestione integrata delle zone costiere), l'inclusione sociale e la lotta alla povertà. “Un’attenzione particolare è rivolta allo sviluppo inclusivo e al rafforzamento delle capacità delle popolazioni locali – ha sottolineato Anna Catte – con azioni su educazione, formazione e creazione di impresa in particolare per donne e giovani generazioni”. I progetti, ai quali devono partecipare soggetti rappresentativi di almeno 3 paesi diversi, tra cui uno Stato membro dell’Unione europea e un paese partner mediterraneo, hanno una dimensione finanziaria che può variare da 1 a 3 milioni. Possono partecipare ai bandi soggetti pubblici e privati tra cui pubbliche amministrazioni, università e istituti di ricerca, imprese e loro associazioni e settore no-profit. Nella precedente edizione del Programma (ENPI CBC Med 2007-2013, sempre gestita dalla Regione Sardegna), sono stati finanziati 95 progetti che hanno coinvolto 729 attori per un valore totale di 204 milioni di euro. La Sardegna ha partecipato a ben 20 dei 95 progetti finanziati con una presenza di 34 soggetti coinvolti di cui 8 in qualità di capofila. Il contributo del precedente Programma destinato ad attori sardi è stato pari a 8,6 milioni di euro.