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Cronaca

Confartigianato Sardegna: cresce la cassa integrazione nelle imprese artigiane sarde

Confartigianato Sardegna: cresce la cassa integrazione nelle imprese artigiane sarde
Confartigianato Sardegna: cresce la cassa integrazione nelle imprese artigiane sarde
Olbia.it

Pubblicato il 22 March 2013 alle 18:12

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Cresce la cassa integrazione nelle imprese artigiane della Sardegna.

Nel 2012, rispetto al 2011, l'incremento delle ore autorizzate di CIG è stato del 130,8%. Sono questi i dati resi noti dall'Ufficio Studi Nazionale di Confartigianato che fotografano, ancora una volta, la difficile situazione attraversata dalle aziende artigiane dell’isola. “E’ un momento davvero critico per gli oltre 40mila imprenditori artigiani – sottolinea Luca Murgianu, Presidente di Confartigianato Imprese Sardegna - e le aziende sono in ginocchio a causa di una crisi senza precedenti, di una assenza di liquidità cronica e dei ritardati pagamenti”. Nel 2012, nella totalità dei comparti produttivi, sono stati autorizzati oltre 27milioni di ore di Cassa Integrazione (27.580.504). Di questi, oltre 2 milioni sono andati alle imprese artigiane (2.093.266) e più di 4 milioni all’edilizia (4.153.786), che per il 67% è composta da imprese artigiane. Il resto delle ore è andato all’Industria (14.234.728), al Commercio (6.705.438) e ai Settori Vari (393.286). Sempre per la totalità dei comparti, l’incremento generale rispetto al 2011, è stato del 34,3%. La categoria che ha subito la crescita maggiore, come detto, è stata quella dell’artigianato con un +130,8%. Seguono il Commercio, 60,5%, l’Edilizia +40,2%, e l’industria con +15,4%. E’ da segnalare che l’artigianato sardo, secondo solo a quello abruzzese (+133,5%), è quello che, a livello italiano, ha fruito maggiormente della CIG. “Questi dati – riprende Murgianu - confermano il paradosso italiano e sardo, secondo il quale per far fronte al grande disagio sociale si cerca di mantenere un minimo di reddito ai lavoratori con strumenti ormai fuori dalla loro logica di utilità (cassa integrazione), e che anzi rischiano di deformare irrimediabilmente le dinamiche costruttive di produzione del lavoro (incentivando anche il nero)”. Grave anche la situazione a livello provinciale. A Cagliari le ore autorizzate sono state 15.793.327 (+26,3% rispetto al 2011): all’artigianato sono state concesse 973.560 ore (+130,9% rispetto al 2011) e 2.396.298 all’edilizia (+43,4% rispetto al 2011). A Sassari sono andate 6.176.349 (+56,5%): all’artigianato 447.031 (+148,1%) e all’edilizia 656.294 (+28%). A Nuoro sono state concessi 3.747.260 di ore (+24,9%): l’artigianato 293.081 (+63,5%) e l’edilizia 849.662 (+67,6%). Le imprese oristanesi hanno usufruito di 1.863.568 ore (+70,3%): alle imprese artigiane sono andate 379.594 (+201,4%) mentre a quelle dell’edilizia, in controtendenza in calo, sono andate 251.532 ore (-7,3% rispetto al 2011). “Così ci si ritrova da una parte ad avere problemi a garantire la Cassa integrazione per mancanza di fondi – continua il Presidente - il perdurare della crisi e la stretta del patto di stabilità non consentono alle imprese di vedersi pagati i crediti da parte della pubblica amministrazione e così nei prossimi mesi, senza un intervento immediato e concreto si acutizzerà ancora di più questa perversa dinamica, quando – conclude”. “Basterebbe sbloccare i pagamenti della PA e dirottare il maggior numero delle risorse a disposizione verso una spesa non assistenzialistica ma di supporto allo sviluppo e alle imprese (riducendo al contempo anche la spesa cosiddetta obbligatoria) – conclude Murgianu - e ci accorgeremo che i dipendenti riprenderebbero a lavorare nelle loro imprese e anche le assunzioni subirebbero un'inversione di tendenza”.