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Pubblicato il 24 November 2017 alle 19:20
Olbia, 24 novembre 2017 - Colpo di scena nella vicenda giudiziaria che vede coinvolto l'onorevole Giovanni Satta: il numero associato dagli inquirenti al consigliere regionale trovato all'interno di un presunto "libro dello spaccio" non è mai stato dell'imputato. A dirlo è la difesa, condotta dal penalista Angelo Merlini.
Giovanni Satta è finito, qualche tempo fa, al centro di un'indagine che lo vede accusato di far parte di una presunta banda sardo-albanese dedita al traffico di droga. Il reato contestato all'onorevole è associazione a delinquere finalizzata allo spaccio di droga. Il suo nome è finito all'interno dell'inchiesta a causa di quel libello sequestrato al presunto capo dell'organizzazione: il processo è fissato per martedì prossimo, ma il caso ora è riaperto. Secondo quanto scoperto dal penalista Angelo Merlini e riportato in una nota al Pubblico Ministero, l'utenza telefonica attribuita all'onorevole non è mai stata di Giovanni Satta, ma è di un'altra persona: un imprenditore olbiese. A questo punto, la difesa chiede urgentemente una verifica di tale prova da parte dell'accusa.
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