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Cronaca

Lavoro, Cig in deroga sempre più diffusa. Cna propone investimenti

Lavoro, Cig in deroga sempre più diffusa. Cna propone investimenti
Lavoro, Cig in deroga sempre più diffusa. Cna propone investimenti
Olbia.it

Pubblicato il 28 March 2014 alle 11:06

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Cagliari, 28 Marzo 2014 - La Sardegna è sempre più in crisi sul fronte lavoro. I numeri riguardanti la cassaintegrazione in deroga sono spaventosi. Nel trienno 2011-2013, la Cig in deroga ha rappresentato quasi il 60% degli interventi complessivi. A livello nazionale, la Sardegna è la seconda regione italiana per utilizzo di questo strumento. Il 23% delle ore in Cig in deroga riguardano il settore artigiano, mentre i settori più coinvolti sono stati l’edilizia, la meccanica, la lavorazione del legno e le lavorazioni lapidee e del vetro. Ad affermare tutto questo è una ricerca condotta dalla CNA. "La questione del rifinanziamento della cassa integrazione in deroga rappresenta un elemento di estrema delicatezza e criticità in un contesto di persistente crisi economica regionale e nazionale - spiegano Pierpaolo Piras e Francesco Porcu, rispettivamente presidente e segretario regionale della Cna sarda - Da un lato, infatti, l’esaurimento del regime ordinario per un numero crescente di imprese ne fa l’ultimo strumento per evitare il licenziamento, dall’altro, poiché rappresenta l’unico elemento di sostegno disponibile per una grande fetta di lavoratori impiegati nelle piccole imprese, nel settore artigiano e nel terziario. Eppure – proseguono i vertici dell’associazione artigiana - nella seconda metà del 2013 ben 11 regioni hanno bloccato le autorizzazioni per carenza di fondi e si stima che per il 2014 sia necessario ancora un miliardo di euro per far fronte alle richieste delle imprese". Quanto ai settori, quello più coinvolto è l’artigianato edile con oltre 800 mila ore concesse (circa 470 addetti annui). Se però si rapportano le ore di cassa integrazione, misurate in termini di addetti annui, con l’occupazione artigiana dipendente (ad esempio utilizzando gli addetti annui di fonte Inail), il settore più in difficoltà risulta quello della lavorazione del legno con circa l’8,8% di incidenza (tra il 2013 e il 2009 la crisi ha comportato la chiusura di quasi il 20% delle imprese artigiane attive nel settore del legno), seguito da quello delle lavorazioni lapidee e del vetro con l’8,4%. "In questo contesto di gravità estrema l’incertezza sullo strumento della cassa integrazione in deroga rappresenta un elemento di preoccupazione estrema - commentano Piras e Porcu - Non dimentichiamo che l’artigianato è una tra le realtà più importanti per l’economia regionale contribuendo al 10-11% del Prodotto interno, impiegando oltre un quinto degli addetti e circa il 30% del totale delle imprese attive. L’attuale percorso di riconfigurazione degli ammortizzatori sociali individuato dalla riforma Fornero e che dovrebbe entrare a regime nel 2016 con l’introduzione dell’Aspi e mini Aspi è di nuovo messo in discussione con la cosiddetta Naspi) siamo molto più preoccupati dal problema delle coperture finanziarie per questa delicata misura: è necessario garantirne il funzionamento nel breve termine per sostenere i lavoratori ed aiutarli ad uscire da questo momento di crisi, ma ancor più importante è avviare con urgenza un piano di investimenti pubblici, vedi edilizia scolastica e opere immediatamente cantierabili, che sostengano la crescita della domanda e il rilancio dell’occupazione".