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Cronaca

Caritas, successo per il corso di formazione rivolto ai volontari

Caritas, successo per il corso di formazione rivolto ai volontari
Caritas, successo per il corso di formazione rivolto ai volontari
Olbia.it

Pubblicato il 18 March 2015 alle 13:51

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Olbia, 18 Marzo 2015 - Si è tenuto sabato scorso presso i locali della Chiesa "La Salette" Il corso di formazione della Caritas diocesana di Tempio Ampurias rivolto ai volontari dei centri di ascolto della città di Olbia e ai volontari impegnati nel lavoro di ascolto itinerante presso le abitazioni, nato in seguito all'alluvione, ai CDA delle parrocchie della Zona pastorale. Il programma di formazione articolato in cinque moduli ha avuto come obiettivo generale : "La formazione e la capacità della Chiesa locale di mettersi in ascolto a partire dalle esigenze dei poveri" e nella direzione segnata dalla lettera pastorale di Mons. Sebastiano Sanguinetti": "Siamo membra gli uni degli altri". Attorno a questo tema si è sviluppata una tavola rotonda a più' voci presieduta da Suor Luigia Leoni responsabile della Caritas diocesana a più voci che ha avuto come ospiti l' assistente sociale del Comune di Olbia la dott.ssa Sanzillo Caterina, la sociologa Marisa Muzzetto, l'assistente sociale del SerD e il dott. Era, primario del centro salute mentale di Olbia/Tempio. I partecipanti hanno seguito con interesse i temi trattati, sia l'impronta sui fondamenti che caratterizzano la Caritas diocesana; Suor Luigia infatti ha sottolineato i valori di carità e solidarietà di cui il mondo del volontariato deve farsi portatore. Ha inoltre affrontato il tema della povertà che risulta ormai globalizzata, puntando i riflettori soprattutto sulle nuove povertà. Per far fronte alle nuove problematiche (dipendenze dal gioco,alcool ecc.) ha evidenziato la collaborazione necessaria tra la Caritas e gli enti locali (SearD e servizi sociali) che operano con le persone in difficoltà attraverso un lavoro di rete. Anche gli aspetti della povertà, con riferimento al confronto tra il territorio e il disagio, con la programmazione dei progetti che rispondono ad una logica d'intervento efficaci, sulla reale lettura del territorio, illustrati dalla dott.ssa Sanzillo sono stati particolarmente seguiti. Quest'ultima ha lodato il mondo del volontariato ritenendo che questo si qualifica per la sua "immediatezza" nel rispondere al bisogno, carenza propria dei servizi sociali! Ha sottolineato anche l'importanza di intercettare i bisogni mediante un bagaglio culturale che deve partire dall'ascolto, fondamentale dimensione che deve caratterizzare chi si avvicina all'altro.Tutti i relatori hanno ribadito l'importanza di porsi in un atteggiamento di ascolto e di umile disponibilità, superando i pregiudizi e salvaguardando l'unicita della persona, in quanto portatrice di un vissuto personale. Oggi più che mai, la gente ha bisogno di essere ascoltata, al punto che ascoltare e' diventata la prima forma di carità. La Caritas in un Olbia (sempre più multietnica e colorata), deve fare i conti con quest'esigenza di ascolto, che va oltre la richiesta del " pacco" alimentare; deve imparare ad allargare il proprio orizzonte di osservazione per aprirai alla conoscenza delle nuove povertà. Compito degli Enti locali e dei servizi sociali sarà quello di affiancare la Caritas con la professionalità necessaria per affrontare i mutati bisogni, attraverso lo sforzo di operare insieme per progetti. In questo lavoro di orientamento per affrontare il bisogno esposto, i volontari cercheranno così di coinvolgere i vari servizi sociali che possono interagire per portare a soluzione il bisogno emerso e soprattutto quello sommerso, in quanto il più delle volte dietro la richiesta di beni materiali si nascondono storie di solitudini o dipendenze. Nasce così il bisogno Di un lavoro di rete che si è sostenuto da un valido progetto personalizzato può favorire almeno in parte la soluzione del disagio; ciò avviene coinvolgendo la persona che si trova in difficoltà perché trovi la forza e il coraggio per riprendere in mano il filo della propria situazione di vita e così affrontarla con il sostegno e la fiducia che vengono offerti per tornare ad essere protagonisti; non sempre il prezioso lavoro porta a dei risultati positivi perché vi sono dei limiti dettati dal principio dell'autodeterminazione dove ognuno può decidere di se stesso. Il volontario invece deve sempre avere presente come prospettiva quella del servizio gratuito, segno distintivo di chi dona con gioia e vero amore. Maestra Antonella Sedda