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Cronaca

Buddusò: i pastori restituiscono le schede elettorali

Buddusò: i pastori restituiscono le schede elettorali
Buddusò: i pastori restituiscono le schede elettorali
Angela Galiberti

Pubblicato il 07 February 2018 alle 18:13

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Buddusò, o7 febbraio 2018 - Vibrante protesta nel paese di Buddusò, dove alcuni pastori della zona hanno deciso di restituire le schede elettorali al sindaco Giovanni Antonio Satta.

La nutrita delegazione ha incontrato nella giornata di oggi il sindaco del paese per spiegare il motivo di questo clamoroso gesto. Insieme alle spiegazioni, i pastori hanno consegnato a mano un documento indirizzato al Prefetto di Sassari, al presidente della Regione e all'assessore regionale all'Agricoltura.

"Oggi alcuni rappresentanti del mondo agro pastorale si sono riuniti nella Sala Consiliare del Comune, ricevuti dal Sindaco, per manifestare il loro forte disappunto per la crisi del comparto che non ha avuto risposte adeguate dalla classe politica regionale - scrivono i pastori di Buddusò -. Molti i problemi ancora aperti che con l’acutizzarsi della crisi economica sono stati la principale causa che ha letteralmente investito il mondo della campagna. La maggiore parte di questi problemi sono rimasti irrisolti. Gli impegni assunti dalla Regione a seguito delle diverse manifestazioni avvenute in questi anni, sono stati totalmente disattesi".

Gli imprenditori buddusoini, gente abituata a sporcarsi le mani e a lavorare senza mai fermarsi, spiegano tutte le loro difficoltà, a cominciare dal fatto che le loro aziende non sono più economicamente sostenibili. "Il lavoro della campagna ormai non è più remunerativo ed è economicamente insostenibile. I ricavi delle aziende sono calati sensibilmente a causa delle persistente siccità e delle conseguenze delle nevicate della scorsa stagione. Il prezzo del latte e di altri prodotti della terra non è remunerativo. Al contrario, i costi di esercizio continuano a lievitare - scrivono -. Le pratiche per l’ ottenimento di contributi e sovvenzioni comunitarie sono oppresse dalla burocrazia e non soddisfano e ristorano le esigenze dei coltivatori diretti. Da anni si attende una riforma agricola adeguata ed invece la situazione attuale sta precipitando . I pastori lamentano la scarsa attenzione verso le loro rivendicazioni più volte lamentate".

"La presenza degli operatori del mondo agropastorale nei territori della Sardegna, in particolare nelle zone interne montane, serve anche da presidio dei terreni e garantisce una importante forma di controllo per quanto riguarda il rischio degli incendi. La Sardegna senza la presenza dei pastori sarebbe terra bruciata - continuano -.Non si capiscono e si contestano diverse scelte politiche che limitano l’utilizzo del suolo coltivabile.Da anni assistiamo alla chiusura di tantissime aziende agricole e all’abbandono della terra da parte dei nostri operatori stremati dalla crisi latente. Nonostante le tante promesse fatte, fino ad oggi non abbiamo avuto risposte concrete". La conclusione è amara: "Per queste ragioni, fino a quando non ci saranno risposte adeguate da parte della Regione Sarda , con fatti e non solo parole, gli operatori agricoli presenti alla riunione decidono di disertare le urne invitando i colleghi e i lori famigliari a riconsegnare le tessere elettorali".