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Pubblicato il 01 December 2016 alle 10:48
Olbia, 01 Dicembre 2016 - Continuano gli appuntamenti di Autunno in Barbagia 2016. Dopo il seguitissimo appuntamento di Ollolai, la rassegna folkloristica ci porta a conoscere altri due bellissimi borghi: Gadoni, il 2, 3 e 4 Dicembre e Teti, il 3 e il 4 Dicembre.
Custodito tra le montagne di Sa Scova e Arzanadolu e attraversato dagli affascinanti strapiombi della valle del fiume Flumendosa, il territorio di Gadoni offre una natura unica dal fascino selvaggio. Tra sentieri incontaminati e paesaggi mozzafiato si scoprono angoli quasi magici come la delicata cascatella di S’Istiddiosa, formata dal piccolo rio Buzzoni. Notevoli esemplari di tassi, ginepri oltre alle splendide peonie e orchidee selvatiche si alternano ai castagni, noccioli, noci e ciliegi che nel Novecento hanno reso famoso il paese per la loro grande produzione. La storia di Gadoni narra di una terra di passaggio e di incontro di antichi popoli che sfruttavano le risorse minerarie di Funtana Raminosa: qui i Nuragici fondevano il rame per realizzare le sculture simbolo dell’età del Bronzo in Sardegna. Per estrarre il prezioso metallo Fenici, Cartaginesi e Romani vi scavarono diverse gallerie poi riutilizzate nel XX secolo. Affascinante è il centro storico con le graziose casette che si affacciano sulle stradine ricoperte da pietre rosse e nere dei monti circostanti su cui si intersecano le caratteristiche scalinate e i muraglioni. Nell’area occupata dal vecchio municipio, nel XV secolo, fu eretta la prima chiesa dedicata a San Pietro Apostolo distrutta nel 1870.
Aspre cime granitiche intervallate da dolci colline ricoperte da boschi secolari e ricche di fresche sorgenti caratterizzano il paesaggio di Teti, tipico centro della Barbagia. Dall’alto dei suoi 954 metri sul livello del mare si possono ammirare tutti i rilievi circostanti: dal Gennargentu al Supramonte; dai monti del Marghine fino al Monte Limbara e al Golfo di Oristano. Il suo ricco patrimonio ambientale è caratterizzato dalla presenza di fitti boschi di lecci e sughere, resi impenetrabili dalla macchia mediterranea, in cui vivono animali selvatici. Le leggende popolari tetiesi narrano di tesori (iscusorzos) nascosti per secoli tra le montagne al centro dell’Isola. Risalgono al V millennio a.C. le prime testimonianze della presenza umana nel territorio. Nuraghi, villaggi e tombe dei giganti documentano l’epopea nuragica e l’elevato grado di abilità raggiunta. Di grande rilevanza archeologica è il villaggio-santuario di Abini e quello di S’Urbale. Nel centro barbaricino è possibile visitare il Museo Archeologico comprensoriale di Teti che espone i reperti provenienti dal territorio comunale e da altri paesi della Barbagia-Mandrolisai. La chiesa più antica del paese è quella di San Sebastiano costruita in epoca medievale con pianta a croce greca.
Sarà la festa delle feste, un mare di suoni, un grande spettacolo con tanti ospiti che si alterneranno per rendere più accogliente l’edizione 2016 dell’Autunno in Barbagia a Teti, che domenica 4 dicembre, a partire dalle ore 14, troverà il suo spazio di ritrovo nella piazza principale del paese caratterizzato da bellezza, arte, archeologia e i buoni sapori della tradizione locale.
“S’Iscusorzu ‘e Teti” apre le sue cortes sabato 3 dicembre alle 9 del mattino con degustazioni e mostre, laboratori di archeologia il convegno che presenta l’esito della campagna di scavi realizzata nel villaggio di Abini, la lavorazione del formaggio e del pane, la cena sociale in piazza con l’intrattenimento musicale di Gian Paolo Melis.
Domenica si entra nel vivo di Cortes Apertas con tante attrattive, la scoperta degli angoli e degli spazi più caratteristici del paese immerso nel verde che affaccia sul Lago, l’accensione dei falò sparsi nei vari angoli dell’abitato, gli espositori che animeranno il percorso e lo spettacolo “Isola in Festa” condotto da Giuliano Marongiu che dalle 14.00 nella Piazza della Chiesa vedrà alternarsi ospiti del calibro di Maria Giovanna Cherchi, Carla Denule, Massimo Pitzalis, Roberto Tangianu e Peppino Bande, Laura Spano, Incantos, i gruppi folk di Teti, Orosei, Villanova Tulo, Macomer,Luogosanto e Ovodda, i migliori musicisti isolani, le maschere tradizionali barbaricine e diversi ospiti a sorpresa, con balli in piazza e tanto intrattenimento.
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